Starbucks e Princi insieme. L'accordo
L'annuncio di un accordo tra Starbucks e Princi, nell'estate 2016, lasciava margine a una serie di indiscrezioni piuttosto ghiotte per il brand meneghino, storico nome della bakery made in Italy, e marchio nazionale più conosciuto nel mondo tra le realtà del settore. Tra i piani di espansione del colosso americano della caffetteria, infatti, la definizione di alleanze strategiche per avvalorare la crescita del brand portava Howard Schultz a stipulare una joint venture internazionale vantaggiosa per tutti i partner coinvolti nella trattativa. A cominciare da Princi, l'azienda fondata a Milano più di 30 anni fa da Rocco Princi, e poi cresciuta come catena di panetterie con servizio al tavolo, sbarcata anche a Londra. Nell'accordo con Starbucks, Princi figurava come fornitore esclusivo per i punti vendita premium del gruppo, da New York a Shangai, pure in vista dell'esordio italiano della catena di caffetterie, con l'apertura milanese allora prevista per il 2017 (e poi slittata al 2018). La sfida più grande, però, avrebbe riguardato la formulazione di un negozio a proprio marchio – Princi sull'insegna – in giro per il mondo, con il supporto dell'azienda statunitense. Da qualche giorno, il primo concept store di panetteria e ristorazione è operativo all'interno della Starbucks Reserve Roastery di Seattle, il quartier generale del gruppo fondato nel 1971, in attesa di aprire a Shangai il prossimo mese (il 5 dicembre), e poi Milano alla fine del 2018. Seguirà un piano di sviluppo già programmato, da new York a Tokyo, e Chicago. Per l'apertura di negozi monomarca Princi, con il supporto economico della Angel Capital Management, invece, bisognerà aspettare la primavera 2018.
Il banco di Princi. Da Starbucks
Intanto è nel grande locale americano che Princi rivela le sue carte, con il bel banco a elle ricolmo di prodotti di panetteria fresca, realizzati secondo la ricetta della casa, e il pane sfornato ogni giorno dai forni a vista (3, in grado di lavorare per 20 ore al giorno). Oltre 100 le referenze proposte al banco, con un grande assortimento di dolci da colazione (croissant, crostate alla frutta, muffin, pain au chocolat, plum cake, fino al tiramisù) e un'offerta salata proposta nell'arco dell'intera giornata, tra focacce farcite, quiche, panini, croissant salati, pizza a taglio, zuppe e insalate. E all'ora dell'aperitivo sfizi salati con accompagnamento alcolico, dalla birra al vino: una novità introdotta qualche tempo fa nei negozi “roastery”. Molti degli ingredienti utilizzati sono importati dall'Italia, 25 in esclusiva per Princi. E una commessa guiderà i clienti all'acquisto, spiegando loro caratteristiche e qualità delle diverse specialità made in Italy. L'idea di Schultz, conquistato dall'artigianalità di Princi, è quella di presentare all'America un prodotto ancora poco conosciuto, dolci da forno italiani, focacce e lievitati cotti in forno a legna.
In cambio, Starbucks si impegnerà a sostenere la crescita autonoma del partner, quando nel 2018 proverà a lanciarsi con pù forza nel mondo della caffetteria (sempre a partire dalla proposta di una moderna bakery di respiro internazionale), con caffè a marchio Starbucks. I vantaggi, com'è logico, se li spartiscono entrambe le parti: per la catena americana è la prima prova con prodotti da forno “homemade”, Princi invece guadagnerà in solidità e appeal sui mercati di tutto il mondo. E in vista dello sviluppo del sodalizio, Schultz avrebbe già acquistato una cucina laboratorio di supporto per le produzione di cibo a Chicago, dove Princi dovrebbe esordire nel 2019. Si gioca d'anticipo, per recuperare i 5 anni spesi dal Ceo di Starbucks per convincere Rocco Princi della bontà del progetto, come hanno rivelato a posteriori i diretti interessati. A Seattle il risultato è sotto gli occhi di tutti: si apre alle 7 del mattino, con chiusura alle 23.
Princi | Seattle | 1124 Pike street | www.starbucks.com
a cura di Livia Montagnoli