C’è una strada a Napoli dove è sempre Natale. La famosa via San Gregorio Armeno, tra via dei Tribunali e Spaccanapoli, l’arteria che attraversa la città partenopea tagliandola in due, è storicamente il luogo dei figurinari, gli artigiani che realizzano le statuine del presepe. In ogni periodo dell’anno, che sia Pasqua o Ferragosto, le botteghe dei maestri dell’arte presepiale tramandata di padre in figlio affollano questa stretta strada del centro storico. I figurinari registrano i fatti della vita e della cronaca per farli entrare nel presepe napoletano con l’ironia e l’empatica irrisione partenopea.
Gli chef, i nuovi pastori del presepe napoletano
Tra Totò e il bambin Gesù, Maradona e uno zampognaro, il cantante del momento e un angioletto, un politico e una lavandaia, da qualche anno trovano posto anche gli chef di grido, i più famosi e premiati, stellati e “forchettati”, tutti con la loro giubba bianca. I cuochi (e pizzaioli) campani tengono banco: Gennaro Esposito, “Don” Alfonso Iaccarino, Peppe Guida, Gino Sorbillo, Alfonso Caputo, Angelina Ceriello, Lino Scarallo, Salvatore Bianco, Francesco Sposito… Ma ci sono anche le star della ristorazione italiana e internazionale, come Alain Ducasse, e i nomi noti dei programmi televisivi di cucina, come Bruno Barbieri, Chef Rubio, Alessandro Borghese.
Presenza fissa a San Gregorio Armeno è Antonio Cannavacciuolo, con le braccia conserte che abbraccia un coltellaccio o un matterello, «il nuovo pastore del presepe dei napoletani – sorride Marco Ferrigno, ultima generazione di una storica famiglia di figurinari, dal 1836, che realizza in terracotta statuette e ambientazioni per i vip del mondo dello spettacolo, dello sport, della politica, della cronaca – abbiamo fatto il presepe anche per Lucio Dalla, Berlusconi…».
Il presepe di Maurizio Cortese con i big della ristorazione
A Marco Ferrigno si è rivolto anche Maurizio Cortese, chef, gastronomo e imprenditore napoletano, creatore di corteseway.it, portale di consulenza food & beverage, per un presepe personalizzato, à la carte, dove i figuranti sono personaggi famosi dell’enogastronomia.
Chef soprattutto ma anche critici gastronomici ed esperti di vino. Un’opera in continua evoluzione, che si arricchisce di nuovi volti della ristorazione contemporanea. «L’idea è nata una notte in una specie di delirio – scherza Cortese – così ho contattato Marco Ferrigno. Il presepe è stato presentato nel 2013 in occasione dell’inaugurazione del sito internet corteseway.it – continua Cortese – e da 10 anni è ancora lì lungo una parete di casa, un mobile di 2-3 metri e abbastanza invasivo per la verità – ride –. Ormai fa parte dell’arredo della casa, con sotto guide gastronomiche e cassette di vino che fanno anche da sostegno alla struttura». Attualmente le statuine sono 27, tutte realizzate da Marco Ferrigno, affiancate dalle tipiche ambientazioni: il banco della carne e quello del pesce, le ceste con la frutta e la verdura, l’osteria.
Oltre ai cuochi campani, Gualtiero Marchesi, Carlo Cracco, Massimo Bottura, Mauro Uliassi, Heinz Beck, Niko Romito, Davide Scabin, Enrico Crippa, Ciccio Sultano, Nadia Santini, Paolo Lopriore, Andrea Berton, Pier Giorgio Parini, Antonello Colonna, Gianfranco Vissani, Massimiliano Alajmo, Fulvio Pierangelini, Frank Rizzuti, Beppe Palmieri.
C’è anche Stefano Bonilli, fondatore del Gambero Rosso, con un libro sotto il braccio, accanto a Luigi Veronelli con in mano un calice di vino rosso.