Architettura e vino che procedono all'unisono. Sempre di più. E quale contesto migliore se non quello del Chianti vinicolo, protagonista del Premio Spazio diVino promosso dall'Ordine degli Architetti di Roma in collaborazione con il Gambero Rosso e il Consorzio Vino Chianti per scoprire e premiare giovani architetti, designer, artisti, alle prese con la valorizzazione di uno dei più celebri paesaggi vinicoli di Toscana.
Il concorso - indirizzato a realizzare aree di sosta facilmente identificabili e significative sul territorio del Chianti, progettare un format ripetibile per uno store dedicato a vendita, degustazione e incontro con i produttori e ideare forme di arredo innovative, ergonomiche e tecnologiche per le cantine – ha portato alla premiazione dei giovani team italiani che hanno sviluppato i concept più interessanti, anche in funzione dei valori culturali, paesaggistici e storici di una tradizione radicata sul territorio.
La cerimonia di premiazione si è svolta presso l'Acquario Romano alla presenza di Paolo Cuccia, presidente del Gambero Rosso, Livio Sacchi, presidente dell'Ordine degli Architetti e Giovanni Busi, presidente del Consorzio Chianti; per il tema A (elementi di sosta/belvedere) hanno ritirato il primo premio Federico Mentil, Gaetano Ceschia, Marco Cellini, Placido Luise e Giulia Pecol e una menzione d'onore Massimo Zanelli, Laura Battistoni, Andrea Fiorini, Francesca Gentili, Laura Goracci e Marco Pantosti. Il tema B, per l'ideazione di un Chianti Store, ha visto invece aggiudicarsi la vittoria il duo Andrea Dalmasso e Juliana Macarena Gonzalez Ricaurte; nessun premio assegnato per il design di componenti d'arredo.
“Il vino italiano è oggi uno degli alfieri dell'Italia nel mondo: siamo di fronte a un'attività legata alle nostre radici e negli ultimi trent'anni il Gambero Rosso ha accompagnato il salto di qualità del settore” ha detto Paolo Cuccia “Ma c'è bisogno di narrazione e siamo un po' in ritardo in fatto di promozione, accoglienza, estetica. Per questo è importante che l'Italia sia più attenta al front office per promuovere i suoi prodotti eccezionali, come il vino Chianti.”
IL VALORE DEL FRANCHISING. UNO STORE RIPETIBILE PER IL CHIANTI
Non a caso il 70% della produzione di Chianti viene venduto all'estero (su un totale di 110 milioni di bottiglie ogni anno) e necessita di un brand forte per distinguersi su mercati sempre più allargati, come ha ribadito Giovanni Busi. L'idea vincente sembra passare attraverso la realizzazione di uno store dalla forte identità che rispecchi i valori e la qualità del marchio e sia riproducibile come modello progettuale e know how. Ecco perché puntare sul franchising – nonostante i rischi contrattuali illustrati dall'avvocato Antonio Rappazzo durante la tavola rotonda Un Chianti Shop in Franchising? (seguita alla premiazione) – può costituire la formula vincente per il successo del made in Italy sulla scena internazionale, anche in virtù della sinergia necessaria tra committente, progettista, local architect e attori operativi sui diversi mercati, come ha spiegato Silvio Ursino, ideatore e presidente di Obicà.
Intanto ecco qualche foto dalla cerimonia di presentazione.