Esce “Life. La mia storia nella Storia” l’autobiografia di Papa Francesco scritta con Fabio Marchese Ragona, vaticanista Mediaset e suo amico, pubblicata in Italia da HarperCollins. Il Corriere della Sera ha pubblicato in anteprima alcuni passi delle oltre trecento pagine che raccontano la vita di Bergoglio. Come quella volta in cui fu mandato a Cordoba in esilio per punizione. All’epoca era capo dei gesuiti argentini e il Corriere della Sera riporta un passaggio del libro: «Mettersi al servizio dei più fragili, dei più poveri, degli ultimi è ciò che ogni uomo di Dio, soprattutto se sta ai vertici della Chiesa, dovrebbe fare: essere pastori con addosso l’odore delle pecore».
Il momento del pranzo, per papa Bergoglio, è importante perché inteso come momento di convivialità. Lo lascia trasparire ogni domenica dopo l’Angelus in cui, dalle finestre di San Pietro, augura buon pranzo ai fedeli. E se il momento del pasto è visto come coccola, momento di condivisione con i più cari, anche quella volta in esilio Bergoglio dimostrò la sua idea di pranzo, come riporta il Corriere della Sera: «Un giorno si offre di cucinare per il matrimonio della nipote di Ricardo, il tuttofare del convento: fa bollire la carne in due pentoloni, pela le patate, prepara un timballo di riso. Alcuni gesuiti mormorano: «Bergoglio è pazzo». In realtà, Bergoglio riflette sugli errori «commessi per via del mio atteggiamento autoritario, tanto da esser stato accusato di essere ultraconservatore. Fu un periodo di purificazione. Ero molto chiuso in me stesso, un po’ depresso».
Papa Francesco e il rapporto con il cibo
I segreti culinari di Papa Bergoglio sono stati rivelati in un libro pubblicato qualche anno fa “A tavola con papa Francesco”, scritto da Roberto Alborghetti edito da Mondadori Electa. Oltre a scoprire che il papa si è diplomato in Chimica degli Alimenti, nel volume - come riporta un articolo del 2018 - si raccontano tutti i curiosi retroscena del rapporto fra Bergoglio e il cibo, come i biscotti (le bugie) che preparava con la nonna Rosa; o ancora il valore del pranzo domenicale in famiglia che durava fino al pomeriggio in cui compariva spesso il risotto alla piemontese. Nel libro si parla anche del maialino ripieno che adorava da ragazzo e dei tramezzini al prosciutto o empanadas che usava consumare per pasti veloci.