Pranzo Improvvisato in Triennale. A Milano rivive la cucina futurista: 22 illustratori per 22 ricette d'avanguardia

7 Set 2015, 13:15 | a cura di
Teoria e pratica della cucina futurista è quella tracciata negli anni Trenta da Marinetti e compagni. Contro la religione gastronomica italiana (quella della pastasciutta!) in favore della modernità. Dal 24 settembre lo spirito futurista rivive nella rassegna della Triennale. Ecco di cosa si tratta. 

 

Pillole di cucina futurista. Contro la pastasciutta per la modernità

Cos'è un pranzo improvvisato? Senza dubbio quello che almeno una volta nella vita ha messo alla prova anche i più abili ai fornelli con l'assemblaggio degli unici quattro ingredienti rimasti in frigo, in attesa di un ospite imprevisto. Ma se torniamo indietro nel tempo, per approdare nell'Italia fascista del 1932, allora il concetto assume un significato nuovo e spiazzante, partorito dalla folle ispirazione di Marinetti e compagni in risposta ai “difensori della pastasciutta”. Solo l'anno precedente, dopo una cena milanese al ristorante Penna d'oca, il teorico del futurismo si scagliava contro quell'alimento amidaceo che è la pastasciutta – che “si ingozza e non si mastica... Ne derivano fiacchezza, pessimismo, inattività nostalgica e neutralismo” - auspicando l'affermazione di una tavola avanguardista in risposta all'assurda religione gastronomica italiana.

Il Manifesto della cucina futurista, firmato a quattro mani Marinetti e Fillìa, non faceva che confermare l'interesse del movimento votato al dinamismo e alla modernità per il cibo, anch'esso parte di un progetto onnicomprensivo di evoluzione morale della società italica. Eccolo dunque, il pranzo improvvisato fare capolino tra le proposte per ogni stagione (dal pasto astronomico a quello per gli innamorati in procinto di dichiararsi, al pranzo sacro) raccolte nel manuale La Cucina Futurista – ancora una volta scritto a quattro mani - “più drammatico e più piccante di un romanzo poliziesco e di un romanzo erotico”.

La Cucina Futurista. Il Pranzo Improvvisato

Duecento formule rallegranti e spesso irrealizzabili, che nel pranzo improvvisato assumono i contorni di un divertissement giocato sull'equilibrio tra colore e gusto (sbilanciato a favore del primo), sperimentazione e stile, cibo e illustrazione. Ricette astruse che tracciano i confini di un mondo culinario immaginario (e immaginato), che prende in prestito figure retoriche e suggestioni visive, dall'Aerovivanda al Brodo solare, dal Carneplastico al Paesaggio alimentare, ai Reticolati del cielo: piatti elaborati con la “tecnica futurista” dai cuochi del Santopalato, Ernesto Piccinelli e Celeste Burdese. In modo che “tutte le persone abbiano la sensazione di mangiare, oltre che dei buoni cibi, anche delle opere d'arte”.

Sul confine che divide cibo e opera d'arte e sull'evoluzione che la storia della cucina italiana ha tracciato in tal senso (fino alle prove d'autore di un Gualtiero Marchesi, di un Massimo Bottura o di un Enrico Crippa, particolarmente sensibili all'argomento) ci si potrebbe interrogare a lungo, probabilmente senza mai risalire al bandolo della matassa.

Pranzo Improvvisato. La mostra in Triennale

Nel frattempo lo spirito divertito, provocatorio e sprezzante del movimento futurista ha ispirato il lavoro di un team tutto al femminile – Cristina Amodeo, Ilaria Faccioli, Gaia Stella – che presto porterà all'inaugurazione della mostra Pranzo Improvvisato: 22 ricette futuriste immaginate da 22 illustratori di fama internazionale (italiani e stranieri). Si gioca con il cibo, quindi, e con l'immaginario che gli gira intorno ai giorni nostri, oggi che la componente visiva ha assunto un ruolo forse ancora più straripante rispetto alla previsione futurista, amplificata da una rete a caccia di scatti da condividere. Il numero degli artisti recupera quello dei 22 complessi plastici mangiabili esposti in mostra nel primo esperimento di cucina futurista.

L'esposizione sarà visitabile negli spazi della Triennale di Milano dal 24 settembre (dalle 18), proponendo la libera interpretazione di ciascun illustratore a partire da una ricetta futurista, elaborata con riferimenti più o meno espliciti allo svolgimento del piatto o al titolo della ricetta, tra Uova divorziate, Sciatori mangiabili e Zuppe zoologiche. Gioco o esercizio di stile, starà al pubblico giudicare. Fino al 30 settembre siete tutti invitati al Pranzo improvvisato in Triennale.

 

a cura di Livia Montagnoli

Pranzo Improvvisato | Milano | Triennale, viale Alemagna 5 | dal 24 al 30 settembre | Per scoprire le biografie degli illustratori http://pranzoimprovvisato.blogspot.it/

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