Il 71,8% degli aiuti riguarda il cibo. L'angosciante rapporto sulla povertà della Caritas

22 Nov 2023, 13:12 | a cura di
Aumentano poveri assoluti a quota 5,6 milioni; in oltre 14 milioni di individui. E spesso lavorare non basta

In occasione della Giornata Mondiale dei Poveri istituita da papa Francesco è stata presentata la ventisettesima edizione del Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia dal titolo “Tutto da perdere”. I dati confermano come la povertà in Italia sia un fenomeno strutturale e non più residuale come in passato. Una povertà che oggi ha sempre più i tratti dell’“ereditarietà”. Il nostro Paese in Europa è quello in cui la trasmissione intergenerazionale delle condizioni di vita sfavorevoli risulta più intensa. Chi nasce povero molto probabilmente lo rimarrà anche da adulto.

Caritas, chi sono le persone che chiedono aiuto

I poveri assoluti sono saliti lo scorso anno da 5 milioni 316mila a 5 milioni 673mila (+ 357mila unità). L’incidenza è passata dal 9,1% al 9,7%. Se si considerano i nuclei, si contano 2 milioni 187mila famiglie in povertà assoluta, a fronte dei 2 milioni 22mila famiglie del 2021 (+165mila nuclei), concentrati soprattutto nel Mezzogiorno. Nel 2022, nei Centri di ascolto e servizi delle Caritas diocesane le persone incontrate e accompagnate sono aumentate del 12% rispetto al 2021.

I dati dei centri d'ascolto raccontano le storie multiformi di povertà attraverso cinque gruppi sociali che sono stati messi a fuoco: genitori fragili che vanno accumulare povertà economica ad altre fragilità soprattutto legati al carico della cura; famiglie povere, per lo più straniere che fanno fatica a arrivare a fine mese; persone sole e fragili che sono per lo più uomini, spesso senza dimora, con problemi di dipendenza o disagio psicologico;  oppure uomini soli che hanno problemi solo di ordine economico che richiedono supporto attraverso un pasto caldo, generi alimentari; e per ultimo gli stranieri in transito che sono soprattutto ragazzi di passaggio e si concentrano nella regione Liguria.

Il sostegno alimentare

Anche per il 2022 la richiesta di sostegno alimentare, con interventi che si articolano tra aiuti alimentari, la distribuzione dei buoni spesa, gli empori della solidarietà, le mense sociali continua a rappresentare il principale tipo di intervento della Caritas e riguarda il 71,8% delle persone incontrate.
Insieme al report "Tutto da perdere", anche la Caritas romana pubblica un suo documento - Le città parallele. Povertà a Roma: un punto di vista - proprio con approfondimenti sull’emergenza alimentare a Roma, sull’impatto del Reddito di cittadinanza per gli homeless, sulle persone ancora escluse dal Servizio sanitario nazionale: nelle tre mense sociali di Roma sono state accolte nel 2022 9.148 persone , 4.092 delle quali per la prima volta. Uno dei dati più soprendenti è la presenza di 698 minori (il 7,6% del totale).

Il fenomeno dei working poor, quando lavorare non basta

Il dossier sottolinea che "sopravvivere" è la parola più frequentemente pronunciata dai lavoratori poveri. Questa condizione evidenzia la consapevolezza di non avere prospettive, vivendo in un presente che si trascina senza speranza di significative migliorie, nonostante gli sforzi personali. Chi sono, dunque, questi lavoratori poveri? Sono individui che lavorano con contratti precari o irregolari, che percepiscono salari inadeguati, che non gli permettono di arrivare con serenità a fine mese: si tratta di individui che lavorano in nero, in grigio, subiscono il part-time forzato o hanno contratti regolari, ma in ogni caso percepiscono salari inadeguati che spesso non gli permettono di arrivare con serenità alla fine del mese: i working poor riescono a fare la spesa per due settimane al mese e poi vanno in sofferenza o non possono garantire i beni primari ai figli.

Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?

Il futuro appare adesso fortemente avvolto nell'incertezza, con una serie di variabili complesse che contribuiscono a questo clima di instabilità. La persistenza del conflitto in Medio oriente, in aggiunta alle conseguenze del conflitto in Ucraina, aggiunge ulteriori elementi di incertezza a una situazione già complessa.
Oltre agli effetti devastanti sulla crisi umanitaria, i recenti eventi internazionali potrebbero anche avere pesanti ripercussioni sull'economia globale, che sta già mostrando segni di rallentamento. Le dinamiche economiche a livello mondiale si stanno intersecando con questi sviluppi, creando un panorama futuro incerto e potenzialmente difficile da affrontare.

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