Si è conclusa con una gran serata di festa al Park Lenôtre la 12esima edizione di Les Etoiles de Mougins. Così dopo la serata inaugurale da Jacques Chibois alla Bastide Saint Antoine e il percorso del gusto di sabato sera da Bruno Oger a Villa Archange di Le Cannet, è stata la volta delle delegazioni di chef – oltre a Francia, Italia, Russia, Germania, Brasile, Canada - di proporre specialità dolci e salate in un gran banchetto di sapori dal mondo.
Intanto anche la giornata conclusiva del festival ha riservato scoperte e sorprese.
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Antonello Colonna e la pasta senz’acqua
Antonello Colonna, chef stellato del Resort Colonna di Labico, 20 minuti da Roma, al Teatro degli Chef ha preparato la pasta cacio e pepe cuocendola come un risotto, appena coperta di acqua. Tanto per smentire - ha raccontato – l’idea che spesso i francesi hanno sul fatto che in Italia più che cucinare si getti la pasta nell’acqua, e via. Molto apprezzata. Ieri sera alla festa di chiusura poi ha preparato una carbomatriciana, incrocio personale fra carbonara e amatriciana, con un sorprendente uovo da rompere e amalgamare al tutto. Ai francesi (e non solo) è piaciuta molto.
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Vent’anni dopo. Marco Sacco e la carbonara “au Koque”
Altra rivisitazione ormai classica della carbonara quella di Marco Sacco del Piccolo Lago di Verbania. A Mougins le ha dedicato uno show cooking spiegando a un pubblico attento e divertito la scelta dei tagliolini al posto dei bucatini, il prosciutto affumicato invece del guanciale, una salsa al gin e una cialda al latte eccellente. Proposto anche nella zona street food, è stato un piatto gettonatissimo, come accade dovunque lo porti con il suo food truck nero. Sacco è tornato a Mougins dopo vent’anni, e ha ricordato che è stato proprio Roger Verger a regalargli all’epoca un contenitore-uovo: l’idea del suo “koque” arriva da là… Corsi e ricorsi.
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L’ingegnera torinese e i ravioli al limone
Luisa Delpiano Inversi, torinese, in un’altra vita faceva l’ingegnere. Poi a 50 anni e con un figlio ha deciso di cambiare vita, si è trasferita a Mentone e si è dedicata alla passione sua (e del figlio): la gastronomia. Ha creato Pasta Piemonte, azienda artigianale che produce pasta della tradizione piemontese: ravioli, gnocchi, tajarin. Ultima creazione presentata a Mougins i ravioli al limone di Mentone, perfetto mix fra la specialità ultratorinese e il frutto simbolo della cittadina della Costa Azzurra.
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Il concorso Giovani Chef “Les Espoirs de Mougins”
Una giuria di grandi chef (per l’Italia Marco Sacco) presieduta da Daniel Boulud, lo chef francese a New York ospite d’onore dell’edizione 2017, ha esaminato i quattro finalisti del concorso Giovani Chef, rimasti in gara dopo una rigorosa selezione. Dopo una prova durata in tutto più di 5 ore, è stato dichiarato vincitore Yannis Sgard, del ristorante Lasserre di Parigi. Giovanissimo, ne sentiremo parlare.
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Il Sommelier perfetto
Obiettivo di Les Etoiles de Mougins dare spazio ai giovani e far emergere i talenti di domani. E dopo la pasticceria e la cucina, è stata la volta dei giovani sommelier. Anche qui una rigorosa selezione a monte ha portato alla finale tre concorrenti, giovani e motivati. Vincitore Geoffrey Petitcolin del ristorante l’Oasis Raimbault di Mandelieu la Napoule, Costa Azzurra.
Tutte le informazioni su www.lesetoilesdemougins.com - www.mougins-tourisme.fr- www.france.fr
a cura di Rosalba Graglia e Dario Bragaglia