Play with Food 2020 a Torino. Il festival di teatro che guarda al cibo

25 Set 2020, 16:57 | a cura di
Festeggia 10 anni il Festival dedicato al cibo e alla convivialità: un’edizione importante, una sfida fortemente voluta anche in tempo di Covid.

Play with Food. Le origini

Era il 2010 quando Davide Barbato e Chiara Cardea (che lo ha co-diretto fino a marzo 2019) ebbero l’idea di creare il primo – e fino a oggi unico - festival di teatro e arti performative interamente dedicato al cibo e alla convivialità. La decima edizione è di scena a Torino da lunedì 28 settembre a domenica 4 ottobre, ed è un po’ un bilancio di dieci anni di musica, performance, arti visive, cinema, e soprattutto teatro ed emozioni intorno al cibo: non a caso il sottotitolo di questa edizione è Il cuore nello stomaco e l’immagine è un cuore pulsante, colorato e complicato.

Una settimana di spettacoli, cene teatrali, colazioni cinematografiche, eventi segreti e appuntamenti conviviali: una fatica doppia quest’anno, per garantire la sicurezza assoluta del pubblico. Già perché Play with food non ha scelto la strada dell’evento tutto in streaming, a distanza, ma continua nello spirito live originario.

Uno spettacolo sul palco di Play with Food

Play with Food 2020: un programma fra prime assolute ed eventi misteriosi

E propone diverse prime assolute, sperimentazioni nate durante il lockdown: a cominciare dalla serata inaugurale del 28, con Questo non è un tavolo di Chiara Vallini, performance interattiva per soli 20 spettatori, questa sì – unico caso - fruibile esclusivamente online e replicata tutte le sere fino al 4 ottobre: una “normale” web chat in cui gli spettatori, come invitati a un aperitivo virtuale, si ritrovano coinvolti in un evento misterioso.

Poi si torna dal vivo martedì 29 settembre al Teatro Astra con la prima regionale di Racconti di zafferano di Maria Pilar Peréz Aspa e ATIR / Teatro Ringhiera. Durante lo spettacolo, l’attrice cucinerà una paella di carne, secondo la ricetta dell’epoca di Cervantes, servita agli spettatori insieme a pagine dell’autore del Don Chisciotte, Montalbán, Fernando de Rojas… Mercoledì 30 settembre, un celebre testo di Annibale Ruccello, Anna Cappelli, grottesca parabola e macabra declinazione sul cibo, preceduto da letture di Chiara Cardea di uno dei racconti pubblicati nel numero speciale di Crack Rivista dedicato a Play with Food. Giovedì 1 ottobre si prosegue al Qubì, un luogo di arte e cucina legato fin dagli inizi al festival, con la prima regionale de Il grande carrello, indagine comica e serissima sul dietro le quinte della distribuzione organizzata, mentre venerdì 2 ottobre e sabato 3 all'Unione Culturale Franco Antonicelli, è di scena il Teatro delle Ariette con lo storico Teatro da mangiare? Seduti attorno a un tavolo, consumando un vero pasto, gli spettatori ascoltano un'appassionante esperienza di teatro fuori dai teatri.

E poi ancora eventi speciali: con la masterclass La memoria del cibo, L'Impollinatore della compagnia Avatar all’Imbarchino del Valentino, il convegno Play at Home sabato 3 ottobre al Circolo dei lettori, un momento di approfondimento e confronto.

Idee inedite per il food

Non mancano neppure in quest’anno difficile gli appuntamenti che hanno caratterizzato da sempre il festival, come gli aperitivi curati dai food partner del festival: i Cuochivolanti, e i Maestri del Gusto Torino e Provincia dal Birrificio San Michele a Boutic Caffè, Green Italy, l’Enoteca Rabezzana, il Pastificio Bolognese, l’Agrisalumeria Luiset , le Pastiglie Leone.

Immancabile anche l’Underground dinner, evento performativo e conviviale, che si terrà sabato 3 ottobre in un luogo segreto, indirizzo svelato ai soli partecipanti. Protagoniste Patrizia Menichelli e la food stylist Claudia Guarducci con la prima nazionale di The Poetic Dinner: Amalia, ricette senza ingredienti, un’esperienza sensoriale alla scoperta della vera storia di Amalia Moretti Foggia, giornalista e scrittrice nata nel 1872 e nota con lo pseudonimo di Petronilla.  Domenica 4 ottobre alle 10.30 l’ormai classica Cinecolazione, la colazione cinematografica ospitata in una delle storiche bocciofile torinesi, l’ASD La Tesoriera. Gran finale al Teatro Colosseo, con Gabriele Vacis e la sua Meditazione sul cibo, a partire dal famoso racconto di Karen Blixen Il pranzo di Babette, accompagnato da un inconsueto Aperitivo Fuorisede: non potendo proporre al pubblico un aperitivo nel foyer del teatro, causa distanziamento sociale, i food partner offriranno a tutti gli spettatori una degustazione “in differita” presso i loro punti vendita.

Insomma, un bell’esempio, coraggioso e determinato, di come si possa realizzare un festival conviviale anche in tempi di Covid: Play with food è servito.

 

 www.playwithfood.it

 

a cura di Rosalba Graglia

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