Nei miei sogni di golosa poco affamata c'è questa scena: entro in una pizzeria, mi siedo, ordino uno spicchio di pizza e un bicchiere di vino, una kombucha, un cocktail o una birra – secondo sentimento – possibilmente in formato mignon. Terminata la pizza ripeto la comanda: chiedo un altro spicchio, diverso, e magari anche un bicchiere, diverso anche questo. Quando sogno forte, immagino anche che qualcuno annunci le pizze in uscita prendendo le prenotazioni dei clienti. Per alzata di mano, nei posti più animati, oppure in modo più discreto, di tavolo in tavolo. Pizze fuori menu, creazioni estemporanee, ma anche grandi classici che di certo qualcuno ha piacere a (ri)assaggiare. Non pretendo che ci sia un'aderenza matematica tra il prezzo dello spicchio e quello della pizza intera divisa per il numero di spicchi, va più che bene che ci sia – chessò – un euro in più su ogni porzione. Ci sta.
Mangiare la pizza (a volte) è una prova di abilità
Il mio posto preferito sarebbe uno strapuntino in prossimità del pass o del bancone dove intercettare in anteprima le proposte, sbirciare il lavoro, l'intuizione del momento, l'abbrivio creativo o quel tanto di nostalgia che riporta in auge qualche gusto oggi poco battuto. Potrei fermarmi poco, il tempo di uno spicchio, oppure di più, facendomi guidare dalla curiosità, la gola, la fantasia. Difficilmente arriverei a mangiare una pizza intera, però, per questo anche i percorsi di degustazione che sono certamente delle grandi prove di abilità dei maestri pizzaioli, non fanno per me, perché in genere si sale, e tanto, sulle quantità. E io un'intera pizza non riesco mai a finirla, per quanto possa essere buona.
Mi annoia, forse, quel disco intero, tutto uguale, e mi opprime non poter scegliere in base alla misura della mia fame. Talvolta, in compagnia, c'è qualcuno che compensa il mio poco appetito, ma più di frequente mi trovo con persone che finiscono a stento la loro, di porzione. Se porto via gli avanzi so che li mangerò controvoglia per sopraggiunto limite di tolleranza, e in ogni caso andare a cena fuori già sapendo che avanzerà la metà di quanto ordinato è un deterrente fortissimo per me. Il risultato è che vado raramente in pizzeria, perché non importa quanta fame hai, la pizza è un numero primo, puoi solo moltiplicarlo, mai dividerlo (se non per se stesso).