Più Sud, il negozio di Matera
Quando la nostalgia di casa si fa sentire, non c’è niente di meglio di un barattolo di sottoli per ritrovare tutti i sapori dell’infanzia, del calore familiare, della propria terra. Per questo i tanti fuori-sede aspettano con ansia “il pacco da giù” inviato da parenti e amici, con tutte le bontà tipiche regionali, molto spesso fatte in casa. Ora, però, per chi volesse assaporare le specialità di casa in qualsiasi momento, a Matera c’è un negozio appositamente dedicato. Si chiama Più Sud ed è uno store di 400 metri quadri scavato nella roccia calcarea dei Sassi di Matera, che rivende olio, pasta, vino, birra, ma anche formaggi, spezie, sottoli e conserve di piccoli produttori locali. L’idea è di Biagio Spagnuolo, Head of Strategy del progetto, che durante l’Università ha vissuto a Roma affrontando il più classico dei problemi degli studenti lontani da casa: fare una spesa dignitosa con un budget limitato. Proprio per questo con Più Sud si propone di “portare la scelta del cibo al di là del prezzo, facendo capire l’importanza della filiera, del prodotto. Bisogna anche far capire perché c’è un prezzo basso dietro alle scelte della GDO”.
I prodotti di Più Sud
Tornato nella sua Matera dopo il periodo universitario, Spagnuolo ha “riscoperto cosa volesse dire mangiare bene e con prodotti di qualità a un prezzo equo”. Uno scenario piuttosto irrealistico in grandi città come Roma, “ecco perché abbiamo deciso di aprire Più Sud, per rendere disponibili e accessibili a tutti le meraviglie enogastronomiche della nostra terra”. Prodotti che valorizzano il lavoro degli agricoltori del territorio, le tradizioni e la cultura enogastronomica della regione, in particolare quella di Matera. Ma per tutti coloro che vivono altrove, niente paura: Più Sud inaugurerà presto un sito di e-commerce con ampia selezione di prodotti da ordinare e ricevere direttamente a casa. Un modello semplice ed efficace, facilmente replicabile anche in altre città italiane e non solo: il team del progetto, infatti, ha come obiettivo proprio quello di creare un sistema adattabile a qualsiasi scenario. C’è poi il lavoro sulla blockchain, pensata per tracciare la provenienza di ogni prodotto e certificare che l’intera filiera produttiva venga svolta esclusivamente nel Sud Italia.