I pipistrelli non hanno esattamente un’ottima nomea. Sarà per l’aspetto sinistro, sarò per lo storico di malattie trasmesse dalla specie. Eppure, recenti studi hanno dimostrato altri risvolti degli unici mammiferi in grado di volare. È stato infatti osservato che nei vigneti riducono sensibilmente la presenza di tignola e l’insorgere di malattie come la muffa grigia e il marciume acido. The Drink Business riporta infatti alcune interessanti testimonianze. In particolare, in Australia i pipistrelli stanno diventando partner importanti nella gestione naturale di parassiti e malattie, consentendo ai vignaioli di risparmiare (potenzialmente) milioni di dollari e di ridurre l'impronta carbonica. «Ho scoperto che nella nostra regione c'era un alto numero di pipistrelli circa 15 anni fa», ha raccontato Matt Fowles, amministratore delegato della Fowles Wine di Victoria, Australia. Per sperimentare sul campo Fowles trasformato il vigneto di Fowles in un laboratorio di pipistrelli per determinare se i predatori alati fossero ghiotti di tarme dell'uva, eliminando potenzialmente la necessità di applicazioni di pesticidi.
Risultati sorprendenti
«Abbiamo osservato che una delle nostre particelle di Chardonnay a un'estremità aveva una pressione di tarme, mentre l'altra estremità no», racconta Fowles. «È risultato chiaro che l'estremità senza tarme era un habitat perfetto per i pipistrelli». Tra l'altro grazie all'installazione di speciali apparecchiature acustiche è stato scoperto che i pipistrelli consumano fino al 100% della loro massa corporea in insetti ogni notte. Ciò significa che una colonia di 100 pipistrelli del peso di 10 grammi ciascuno potrebbe divorare un chilo di insetti a notte. Gli studi proseguono, se i risultati iniziali si riveleranno validi anche altrove, il team stima che i pipistrelli potrebbero far risparmiare all'industria vinicola australiana 50 milioni di dollari all'anno, riducendo la necessità di interventi chimici e mantenendo la resa dell'uva. La difficoltà sarà nell'aumentare l'habitat di pipistrelli nei vigneti, potenzialmente potrebbero eliminare del tutto la necessità di fare trattamenti.
Conferme scientifiche dalla Francia
A Bordeaux, grazie a una collaborazione tra il Conseil Interprofessionel du Vin de Bordeaux (CIVB) e la Ligue de Protection des Oiseaux (Lega per la protezione degli uccelli) dal 2017 si hanno conferme che le specie locali di pipistrelli siano ghiotte delle tarme che distruggono l'uva. Studi ripetuti hanno dimostrato che i pipistrelli della Gironda divorano in media 2mila insetti ogni notte, riducendo del 10% la presenza di tarme dell'uva nei vigneti. Insomma, possono essere solo una delle armi per sconfiggere la malattia, in un approccio più complesso. A livello internazionale gli scienziati stimano che i pipistrelli contribuiscano all'industria agricola per 23 miliardi di dollari all'anno senza che l'uomo faccia molto «V'immaginate se sfruttassimo e facessimo leva sul loro potere?», conclude la giornalista Kathleen Willcox.