Il lesso alla Picchiapò è una ricetta della tradizione culinaria romana quasi dimenticata che rivive sulle tavole di certe trattorie di città, magari un po’ nascoste come Checco Er Carettiere, che ancora oggi la serve. Si tratta di un piatto di recupero della tradizione povera gastronomica romana. Si faceva con il lesso di manzo avanzato del giorno prima, in aggiunta a pomodori e cipolle molto stufate. Ancora oggi viene servito da solo come secondo piatto, come condimento per la pasta oppure come farcia per uno street food, come fa da anni Trapizzino a Roma.
Picchiapò, storia del piatto romano
Come ogni tradizione popolare che si tramanda per via orale, l’origine del nome dato a questo piatto non è del tutto certa. Alcuni l’attribuiscono all’atto del picchiare la carne, altri invece lo riconducono al fatto che la ricetta picca per la presenza del peperoncino. Come riporta il sito Tavole Romane, esiste una grande letteratura che vede il piatto protagonista. Viene citato in un sonetto di Gioacchino Belli: «Ste scale nu’ le vònno illumina: E ècchete spiegato, Picchiabbò, Com e so’ le disgrazzie a sta scittà». Ma è anche protagonista di una favola di Trilussa del 1972 (“Picchiabbò ossia la moje der ciambellano spupazzata dall'autore stesso”) che riporta: «Picchiabbò, er buffone de Corte, era un ometto accusì piccolo che uno se lo poteva mette in saccoccia come la chiave de casa».
Il lesso alla Piacchiapò più famoso del cinema
Questo piatto quasi dimenticato della tradizione romana è anche protagonista del film “C’eravamo tanto amati” del 1974 diretto da Ettore Scola. Lo sketch che vede il Picchiapò al centro della scena è nell’osteria “Re delle mezze porzioni” che serve il piatto da oltre venticinque anni ai clienti. Tra i commensali della scena principe ci sono gli attori Nino Manfredi e Vittorio Gassmann che chiedono all’oste di offrirgli quel piatto, ma la reazione è ironica: chi frequenta il ristorante sa che il cuoco serve sempre lo stesso piatto. E tra una risata e l’altra, si gustano – per l’ennesima volta – il loro bollito alla Picchiapò.
La ricetta del Picchiapò della trattoria Checco Er Carettiere di Roma
Ingredienti
Brodo di manzo
- un pezzo di giovara di manzo da circa 8 etti.
- costa di sedano
- una carota
- una cipolla
- 3-4 pomodorini di stagione. In alternativa 1-2 pelati.
Sugo
- Olio evo q.b
- 1 cipolla dorata media
- 10 ml vino bianco
- 1 punta di peperoncino
- 1 kg ci pomodori pelati
- sale q.b.
Procedimento
Brodo di manzo
Aggiungere la carne in abbondante acqua fredda, fondamentale per estrarre tutto il sapore della carne e mettere sul fuoco. Attendere che le impurità della carne vengano a galla, schiumare e successivamente aggiungere le verdure. Lasciar sobbollire per almeno 4 ore.
Picchiapò
Rosolare a fuoco basso la cipolla tagliata fina. Quando la cipolla inizia ad ammalvire sfumare con il vino bianco. Deve quasi fondersi con l’olio. Aggiungere il pomodoro pelato e lasciar ridurre il sugo. Quando il sugo si sarà addensato aggiungere il bollito tagliato a fette non troppo sottili e aggiungere il brodo di manzo comprendo a metà la carne. In questo modo si ridà alla carne tutto il suo sapore che ha lasciato nel brodo. Lasciare cuocere 5-10 minuti, giusto il tempo che tutti gli ingredienti si amalgamano facendo attenzione a lasciare il piatto leggermente brodoso.
Aggiustare di sale e mangiarlo!
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