Il mondo del delivery food e l’attenzione all’alimentazione
Negli ultimi anni, complici le tecnologie digitali, ordinare del cibo a casa è diventato sempre più facile e conveniente. Lo dimostrano anche le molte aziende e servizi nati per consegnare pasti a casa: dal modello “order only” come Just Eat a quello “order and delivery” come Foodora e Deliveroo, fino al modello “fully integrated”. Ed è proprio questo modello che ha scelto Andrea Lippolis, ingegnere gestionale e studente di International management presso la Luiss, quando ha deciso di fondare Feat Food, il primo servizio di delivery food di piatti gourmet basati su ricette nutrienti e realizzati con ingredienti freschi e tecniche di cucina salutari. Un servizio verticale, che parte dalla ricetta e termina con la consegna, che permetterà di ordinare online anche a coloro che hanno scelto di mettere il benessere prima di tutto, ma senza rinunciare al gusto. Con i collaboratori Lorenzo Danese, Luca Marzo e Antonio De Lorenzis, ha scelto come città pilota Milano, ma si dice pronto a replicare lo stesso modello nelle grandi capitali europee, da Londra a Parigi, fino a Berlino.
Come funziona Feat Food
La vision del progetto è chiara: fare in modo che il cibo salutare sia accessibile a tutti, sia dal punto di vista economico, che per praticità del trasporto. A differenza di molti delivery, il modello integrato di Feat Food permette un controllo capillare della filiera, dall’idea e realizzazione delle ricette, fino alla consegna al cliente. Le ricette che gli utenti possono prenotare tramite la piattaforma sono elaborate dalla chef Mariasole Capodanno (Corporate Chef Feltrinelli) in collaborazione con i medici nutrizionisti partner del team. Per ogni proposta è disponibile la lista degli ingredienti, la tabella nutrizionale completa e sono specificati i possibili allergeni. Gli ingredienti utilizzabili dagli executive chef della startup sono definiti in base a standard proposti da dietisti, nutrizionisti e diabetologi, incrociati con gli studi di settore più recenti. Sono 4 i percorsi gastronomici da scegliere sulla piattaforma, costruiti insieme ai nutrizionisti che ne definiscono l’apporto calorico, i nutrienti e l’equilibrio finale delle ricette. In questo modo chi ordina ha a disposizione una serie di informazioni importanti, dalla scelta di prodotti locali ai metodi di cottura privi di grassi, e la garanzia che il piatto sia stato proposto per le sue qualità nutritive oltre che per il gusto.
Un altro elemento importante del progetto è l’accessibilità: il costo del singolo piatto, infatti, varia dai 13 ai 15 euro. Al momento la piattaforma è in fase di lancio su Milano, ma i fondatori prevedono presto di estendere il servizio ad altre città italiane.
a cura di Francesca Fiore