Visionary Places: ecco quali sono i 10 ristoranti visionari italiani. Tutte le foto della prima edizione del progetto

8 Lug 2024, 10:22 | a cura di
Nella cornice esclusiva delle Gallerie d’Italia a Napoli, museo di Intesa Sanpaolo, si sono tenute la presentazione della prima edizione del progetto Visionary Places e la premiazione dei 10 locali che uniscono visione imprenditoriale, capacità di generare benessere, offerta gastronomica e attenzione all'arte, architettura e design

Un ristorante visionario è un luogo capace di distinguersi senza seguire le mode, interpretando il concetto di benessere sia per i commensali che per il personale ponendo attenzione a tutti gli elementi accessori alla cucina, che contribuiscono a rendere l’esperienza del cliente completa.

Visionary Places. Obiettivi del progetto

Partendo da questo assunto, Gambero Rosso, Artribune e Feudi di San Gregorio, cantina d’autore di Sorbo Serpico (AV), hanno ideato Visionary Places, iniziativa che ha lo scopo di individuare e valorizzare le proposte più visionarie che hanno saputo generare un impatto positivo sul territorio e sull’intera comunità, restituendo valore alla cultura dell’ospitalità per stimolare il settore della ristorazione a cercare quel quid in più che ha sempre contraddistinto l’ospitalità Made in Italy nel mondo.

Nella cornice esclusiva delle Gallerie d’Italia a Napoli, museo di Intesa Sanpaolo si sono tenute la presentazione della prima edizione del progetto e la premiazione dei 10 locali italiani tra i 30 che erano stati selezionati. Diversi per posizionamento geografico, orizzonte gastronomico di riferimento e ambizioni i ristoranti devono avere in comune una serie di valori identificati dai tre partner e racchiusi in un manifesto: si va dalla visione imprenditoriale alla capacità di generare benessere, dall’offerta gastronomica all’innovazione, fino al rapporto con arte, architettura e design.

Per selezionarli è nato un vero e proprio comitato scientifico, che riunisce rappresentanti del mondo della gastronomia, dell’arte e della cultura: accanto a Gambero Rosso e Artribune, il direttore creativo del Gruppo Tenute Capaldo - Feudi di San Gregorio, Ella Capaldo, l’artista e appassionato “conoscitore” enogastronomico Gabriele De Santis, l’AD di MondoMostre Simone Todorow, ed Emilia Petruccelli, co-fondatrice di Galleria Mia a Roma e fondatrice di EDIT Napoli.

“Questo progetto ha il dono di legare tra loro luoghi di ristorazione distinti ma accomunati dalla bellezza a servizio dellìaccoglienza” commenta Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso e di Artribune. “Quella bellezza che appartiene all’arte, al design e alla cultura ma anche all’indiscutibile fascino del vino e del cibo per generare esperienze uniche nella clientela. Gambero e Artribune, piattaforme leader nella multimedialità enogastronomica e della cultura, sono onorate di avere contribuito a creare questo format e a selezionare i vincitori di questa prima edizione che ci auguriamo inauguri un lungo percorso”.

Dal canto suo Antonio Capaldo, che guida Feudi di San Gregorio ha spiegato che “con questo progetto - a cui tengo molto - puntiamo a porre l’accento ad uno stimolo che oggi vive il settore della ristorazione: affiancare l’eccellenza della cucina con la qualità della sala e dell’accoglienza e la cura degli ambienti, puntando ad un’idea di bellezza a 360°. Certamente ci sono piatti di grandi chef che restano nella memoria, ma si ricordano con altrettanta intensità l’eleganza di una sala e l’attenta discrezione di chi la anima. Chi è in grado di combinare ogni aspetto di questo straordinario e difficilissimo mestiere regalerà delle esperienze indimenticabili ai suoi clienti e ci fa piacere poterli premiare oggi”.

Il podio. Medaglia d'oro, di argento e di bronzo

La medaglia d’oro è andata a Luminist, un brillante esempio di ristoro museale all'interno delle Gallerie d'Italia di Napoli. Il progetto delle Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo avanza a passo di carica mettendo sempre più a fuoco il rapporto tra arte, architettura, gastronomia. La sede di via Toledo, negli spazi della storica sede del Banco di Napoli, restaurati e ripensati da Michele De Lucchi, ne è forse l'esempio più compiuto, con la caffetteria bistrot Luminist al piano terra, il fine dining 177 Toledo e il cocktail bar Anthill, un organismo multiforme orchestrato da Giuseppe Iannotti, cuoco e patron del ristorante Krèsios di Telese Terme.

La vetta del secondo posto la conquista il SanBrite di Cortina d’Ampezzo, ammiraglia di un organismo gastronomico che include anche allevamento e caseificio. Medaglia di bronzo per IO Luigi Taglienti di Piacenza, nato in sinergia con la galleria d’arte e design Volumnia che ha restituito alla città una preziosa chiesa sconsacrata.

A pari merito seguono: AlpiNN – Food Space & Restaurant a Kronplatz (BZ); Ristorante Torre in Fondazione Prada a Milano; Il Sale di San Vincenzo (LI); Arnolfo a Colle Val d’Elsa (SI); Mazzo a Roma; Ninù a Roma; Vettor a Bari.

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