Nell'ultimo anno i cittadini norvegesi hanno visto aumentare la preoccupazione legata alla presenza di cinghiali che attraversano il confine dalla Svezia. L'accusa che viene rivolta verso questi è di causare danni ingenti all’agricoltura e agli ecosistemi naturali. Una situazione che ha portato le autorità norvegesi a considerare diverse strategie per affrontare il problema. Una delle soluzioni più discusse nell'ultimo periodo è la creazione di una recinzione lungo il confine con la Svezia, ma questa è solo una delle numerose misure allo studio. Non è la prima volta che un paese adotta questo tipo di approccio come nel caso della Danimarca che nel 2019 ha costruito un recinto di 70 km per arginare l'arrivo di cinghiali dalla Germania.
Come la Norvegia vuole fermare i cinghiali
Alcune stime vedono in Norvegia la presenza di un numero di cinghiali tra le 1.000 e le 2.000 unità. In Svezia invece il numero è molto più elevato, stimato tra 210mila e i 240mila. La recinzione non è quindi l'unica opzione sul tavolo. La Norvegia sta anche studiando l’uso di tecnologie avanzate per monitorare e controllare la popolazione di cinghiali. Ciò include l’uso di droni dotati di telecamere a ricerca di calore per monitorare i movimenti degli animali, nonché lo sviluppo di applicazioni mobili che consentono agli agricoltori e ai proprietari terrieri di segnalare gli avvistamenti di cinghiali in tempo reale. Queste misure hanno lo scopo di fornire un approccio più olistico al problema, riducendo al minimo le conseguenze negative per la fauna selvatica e l’ambiente.
Un aspetto importante nella gestione del problema dei cinghiali è la cooperazione tra i due paesi coinvolti. Svezia e Norvegia riconoscono che si tratta di una sfida transfrontaliera che richiede misure coordinate. Sono stati quindi avviati dialoghi per sviluppare strategie congiunte, che includono la condivisione di informazioni e risorse, nonché progetti di ricerca congiunti per comprendere meglio il comportamento dei cinghiali e i modelli di migrazione.