Vi siete mai chiesti chi ci sia dietro al business delle patatine in busta a cui nessuno è rimasto immune almeno una volta nella vita? In Italia sono due i nomi di riferimento, che si spartiscono tre quarti del volume di produzione del mercato di settore: la famiglia milanese Vitaloni alla guida della storica (dal 1936) azienda San Carlo (che qualche mese fa fece scalpore per il sodalizio con Carlo Cracco, testimonial chiacchierato del connubio tra cucina d’autore e patatine industriali) e la famiglia mantovana Moratti dietro al marchio Amica Chips. Due realtà lombarde, concorrenti tra loro, per una volta unite contro il nemico comune: la multinazionale Pepsi, brand made in USA che non ha bisogno di presentazioni (quarta multinazionale del food con 29 miliardi di dollari di ricavi, lungi da essere come molti possono pensare un marchio solo dedicato alla famosa 'cola' concorrente a quella della Coca), a minacciare il “duopolio” italiano, mostrando interesse per un segmento di mercato finora non coperto, dove è intenzionata a lanciare il marchio Lay’s, con la collaborazione di Ferrero, nome di punta dell’industria alimentare italiana che ha siglato con Pepsi un accordo di distribuzione.
Così in casa San Carlo, per il tramite di Susanna Vitaloni (vicepresidente del gruppo), già si rivendica la qualità del marchio e la selezione della materia prima proveniente da agricolture controllate. In ballo c’è un fatturato di 300 milioni di euro prodotto da sei stabilimenti in Italia. Lo stesso si può dire per Amica Chips, realtà in crescita che già può contare su un fatturato di 83 milioni di euro e che procede spedita verso la conquista di nuove fette di mercato, anche grazie agli investimenti degli ultimi anni in impianti competitivi. Per questo Alfredo Moratti – presidente dell’azienda – ha impugnato la penna con vis polemica, proponendo di boicottare i prodotti Ferrero, rea di aver favorito l’ingresso di Pepsi sul suolo italiano.
Il posizionamento nel mercato di settore di Pepsi-Lay’s avrebbe già ridotto in pochi mesi lo spazio per le aziende minori, ma – nonostante la preoccupazione per un fronte italiano che si mostra poco compatto e solidale – San Carlo e Amica Chips guardano avanti, puntando a incrementare l’export. Una partita che si gioca su più fronti. Chi avrà la meglio?