Pelino e i matrimoni reali
Non c'è matrimonio, senza confetti. Soprattutto, non esiste un matrimonio reale senza i confetti Pelino, l'antica fabbrica produttrice di Sulmona scelta da nobili di tutto il mondo. “È una tradizione che ci lega alla Corona inglese ormai da tempo”, aveva commentato l'azienda abruzzese in occasione delle nozze del Principe Harry e Meghan Markle. “Prima il matrimonio di Carlo e Diana, poi William e Kate... non possiamo che essere soddisfatti di poter celebrare con i nostri confetti l'ennesimo matrimonio reale. Gli atti di stima sono sempre uno stimolo per il nostro lavoro, quello che portiamo avanti dal 1783 di padre in figlio”. Una tradizione antica, una lavorazione d'altri tempi che, al contrario di tante altre, non è stata rimpiazzata dalla produzione industriale, ma anzi, ha continuato a mietere successi raccogliendo il favore di un pubblico sempre più ampio, internazionale e di livello. Non sono solo i reali inglesi, infatti, ad apprezzare i confetti di Sulmona, ma anche quelli del Qatar, Aisha e Fahat, convolati a nozze lo scorso 30 novembre con una celebrazione da favola.
Il matrimonio dei principi del Qatar
100 e più chili di confetti alla mandorla e altri gusti originali, circa 6mila fiori, la tipica originale creazione in cui i confetti sono impiegati come petali, e centinaia di composizioni diverse realizzate su suggerimento della principessa Aisha, oltre a più di 1000 bomboniere per tutti gli invitati: questi i numeri del matrimonio reale arabo. “È stato emozionante partecipare a un matrimonio di incredibile sfarzo come quello celebrato a Doha”, ha commentato l'amministratore dell'azienda Mario Pelino, “il made in Italy ha fatto sfoggio delle sue eccellenze, cominciando proprio dai nostri confetti”. Selezionati dagli stessi sposi, che si sono recati a Sulmona lo scorso giugno, “scortati dalle guardie del corpo sono arrivati in fabbrica, scegliendo personalmente le composizioni, per poi ripartire”.
L'origine dei confetti
Dolci divenuti simbolo della città abruzzese, resi celebri dalle famiglie artigiane che lo lavoravano, da sempre sinonimo di buon auspicio. La leggenda narra che sia stato un medico di origine araba a inventarli, ricoprendo le pillole più amare con uno strato di zucchero per renderle gradevoli ai bambini, mentre un'altra teoria - la più accreditata – ritiene che siano stati i farmacisti di corte del Cinquecento, a seguito della scoperta delle Indie e delle prime importazioni di zucchero, a cominciare a rivestire le mandorle, creando delle prime praline confettate. In origine, erano gli invitati a portare in dono i confetti agli sposi, una tradizione che ben presto cambiò, invertendo i ruoli.
La tradizione dei confetti a Sulmona
A Sulmona, sono da sempre il prodotto più rappresentativo della gastronomia locale: passeggiando lungo corso Ovidio, infatti, per dirigersi verso una delle maggiori chiese cittadine, Santa Maria della Tomba, è facile imbattersi in diverse botteghe artigianali che hanno fatto delle composizioni di confetti il loro punto di forza. Prodotti in diversi gusti e varianti, dalla mandorla al cioccolato, dal pistacchio alla fragola, dal caramello all'abbinamento ricotta e pere, i confetti sono anche disponibili in vari formati, anche se la confezione più famosa e popolare resta quella tradizionale a forma floreale, semplice e variopinta, tipico souvenir da portare con sé al ritorno dal viaggio, da regalare come golosa variante al classico mazzo di fiori.
Pelino, una storia di famiglia
Fra i tanti maestri del confetto, la famiglia Pelino è quella che più di tutte ha fatto la storia del dolce. Nata nel vicino paesino di Introdacqua nel 1783 per volontà di Francesco Pelino - detto Berardino - come azienda dedita al commercio di mandorle, una volta ereditata dal figlio Panfilo, la fabbrica ampliò il proprio mercato cominciando a produrre dapprima confetti e poi anche liquori. Un'ulteriore svolta avviene con l'ingresso in azienda della terza generazione, rappresentata da Francesco Paolo, che espande le attività economiche durante il duro periodo che segue il processo dell'Unità d'Italia. È sempre lui, inoltre, ad avviare le prime esportazioni all'estero. Bisogna attendere la seconda metà dell'Ottocento perché la fabbrica approdi nel centro di Sulmona, grazie al figlio Alfonso, che nel 1890 aprì poi un altro stabile nella periferia della città, struttura ancora oggi in uso, edificio focale per la vita cittadina, tanto da essere dichiarato nel '92 Monumento di Interesse Nazionale dal Ministero dei Beni Culturali. Dopo Alfonso, fu la volta di Mario Pelino, poi dei figli Alfonso e Olindo e infine, nel 2002, della settima generazione, attualmente alle redini dell'azienda. Investimenti in nuove tecnologie e soprattutto un approccio diverso alla produzione, più attento all'impatto ambientale: questa l'ultima evoluzione della fabbrica, che a un oltre due secoli di distanza dalla sua nascita, continua a puntare sulla qualità delle materie prime.
Le materie prime
Ingredienti come le mandorle d'avola, la nocciola del Piemonte o la Romana, il cioccolato belga e altri prodotti di prima scelta che contribuiscono a rendere speciale e inconfondibile il gusto dei confetti Pelino. Privi di grassi animali, i confetti classici – quelli da matrimonio – sono composti solamente da mandorla d'Avola, zucchero e vaniglia, mentre quelli al cioccolato contengono solo la parte più nobile delle fave di cacao. Niente amidi, glutine o maltodestrine, per un prodotto sano e soprattutto in grado di rispondere a tutte le esigenze alimentari, anche quelle di chi soffre di intolleranze.
a cura di Michela Becchi