A pochi passi la Porta Santa della Basilica di San Pietro, con la sua simbolica apertura che darà il via al Giubileo il 24 dicembre. Tutto intorno un fermento continuo di lavori e cantieri in via di chiusura (si spera) per il grande evento che sta portando e porterà a Roma migliaia di pellegrini.
I cambiamenti di via Ottaviano
La prima buona notizia è stata la riapertura di via Ottaviano: la strada, che, dalla stazione metro, porta dritta a Piazza Risorgimento e da lì all'ingresso della Città del Vaticano e a Piazza San Pietro, è stata rinnovata e sottratta alle automobili, una boccata d'aria in una città che di aree pedonali ne ha ancora troppo poche. Dopo un primo tentativo di pedonalizzazione deciso per il Giubileo del 2000, si passeggia da qualche giorno tra fioriere nuove di zecca, marciapiedi rinnovati e vetrine per lo shopping. Il piccolo commercio negli anni è profondamente mutato a favore di grandi capitali, catene e qualche franchising di fast food; qui c'è una delle sedi storiche di Castroni (nota insegna romana che seleziona caffè e specialità alimentari), l'oreficeria dei fratelli Ciotti e resiste anche una piccola e storica bottega di pasticceria, aperta 64 anni fa nell'elegante rione Prati.
La Pasticceria Parenti
Siamo al civico 33 di via Ottaviano. L’aspetto è quello classico e vintage delle pasticcerie romane, poco modaiolo (e tanto più salta all'occhio) con una piccola vetrina che mette in mostra una parte della produzione e, all'interno, un lungo bancone che ospita la pasticceria fresca e secca, insieme allo spazio per la caffetteria. Fondata nel 1960, oggi è Roberto Parenti a continuare l’attività di famiglia avviata dai genitori e a rappresentare un presidio di artigianato tra tante attività che troppo spesso si sono adeguate al flusso enorme del turismo mordi e fuggi, svuotando di identità la zona.
Dolcezze toscane con cuore romano
La famiglia Parenti ha origini toscane e la produzione ancora oggi lo evidenzia, con alcune specialità introvabili in altre insegne capitoline. In questo annuncio d’inverno, i ricciarelli campeggiano nell’esposizione: dolci il giusto, soffici e profumati, hanno il tocco della scorza d’arancia candita a ingolosire ancor di più il morso. In banco anche i budini di riso alla fiorentina, secondo stagione poi Mont Blanc e dolci da ricorrenza (come i bignè di San Giuseppe), ma per una pausa romanissima, magari a colazione, non bisogna perdere i maritozzi (anche nel formato mignon di maritozzini) in versione tradizionale, con la golosa panna a farcire l’impasto soffice e poco zuccherato. Attirano l'occhio - e la gola - le meringhe e le bavaresi: simili ai diplomatici, qui due quadrati di sfoglia di dimensioni ragguardevoli racchiudono una generosa dose di crema bavarese.