Pasquale e Gaetano Torrente, e la cuopperia concepita a Cetara - “la prima cuopperia al mondo” ribadisce orgoglioso papà Pasquale - pronta a conquistare la Pianura Padana. Sugli obiettivi e gli scenari possibili che accompagnano l'apertura di Fico – Eataly World abbiamo scritto in occasione della presentazione alla stampa, qualche giorno fa. Oggi il grande parco del cibo ideato da Oscar Farinetti con il sostegno di Coop apre ufficialmente le porte al pubblico. E per i primi visitatori della Fabbrica Italiana Contadina, forse sopraffatti da cotanto bombardamento di contenuti, messaggi (promozionali e non), prodotti ed esperienze sensoriali, stringere tra le mani un cuoppo croccante, appena fritto dal team dei Torrente's, potrebbe rivelarsi una rassicurante parentesi golosa. Quello che si dice comfort food, anche se Pasquale rifugge il ricorso a espressioni che non rappresentano a pieno l'italianità: “Qui valorizziamo l'Italia, e in questo senso Fico è proprio fico”.
L'aveva detto lui, a Oscar Farinetti, quando 5 anni fa gli propose per la prima volta il progetto (come racconta con la sua enfasi colorita nella nostra video intervista). La cuopperia d'asporto – ma si può anche consumare al tavolo – è, del resto, una delle poche realtà autenticamente artigianali del parco, progettata da Costa Group in stretta collaborazione con i Torrente, “per portare personalità in un non posto che deve diventare posto. I nostri colori, i piatti in ceramica vietrese, la grafica curata nel dettaglio”. Il sogno di una vita che finisce per incarnare “un'idea di politica concreta, dare lavoro alla gente e proporre buon cibo a prezzi accessibili”.
Quello che succederà nella friggitoria di Fico lo racconta meglio Gaetano, diviso tra Roma e Bologna per dirigere i lavori: “A Cetara nel cuoppo serviamo solo pesce azzurro. Qui proporremo la frittatina di pasta, la pizza fritta, il calzone, la montanara”. E poi polpette patate e baccalà e fritto di paranza, sarde e alici con la provola. Con il pescato dell'Adriatico – dalla pescheria di Fico, fresco tutte le mattine – e una sorpresa in fase di studio, le tagliatelle fritte in omaggio alla tradizione bolognese: “La pasta ripassata esiste da sempre, non stiamo inventando nulla”, racconta Pasquale. Un buon fritto d'autore è già una garanzia che vale il viaggio.