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L’uragano Eta in Honduras e le piantagioni di caffè
Ha attraversato anche Cuba, dopo l’Honduras, causando danni alle infrastrutture e alle piantagioni: l’uragano Eta che a inizio novembre si è abbattuto sull’America Centrale ha mietuto vittime e lasciato dietro di sé segni ben visibili, soprattutto nei campi di caffè. Giamaica, Bahamas, Isole Cayman, Cuba e Stati Uniti sud-orientali sono le zone più colpite e penalizzate dal cataclisma, quelle che ora hanno bisogno di maggiore sostegno. E il mondo del caffè si è prontamente mobilitato per raccogliere fondi e aiutare le popolazioni in difficoltà, le stesse che si prendono da sempre cura del prodotto.
Il caffè a Le Polveri
A dare il via al progetto è stato Benjamin Paz, coffee farmer della regione di Santa Barbara in Honduras, che ha ideato una raccolta fondi su gofundme.com per contribuire alla ricostruzione delle aree più colpite, dando così un aiuto concreto alla propria comunità. In suo soccorso è arrivato poi Gianni Tratzi, consulente dell’azienda MezzaTazza ed esperto di caffè che ha deciso di proporre il prodotto di Neptali Bautista di Santa Barbara al micropanificio milanese Le Polveri. La degustazione avverrà sabato 27 novembre e si propone di far conoscere il caffè, ma soprattutto recuperare soldi da devolvere alle zone colpite dall’uragano. I chicchi, importati dal londinese Falcon Coffee, vengono dalla località El Cedral e sono tostati dalla torrefazione Belleville di Parigi: l’intero ricavato sarà destinato al progetto di beneficenza.
Le comunità dell’Honduras
Ma non finisce qui: qualunque bar e caffetteria che volesse aderire alla campagna può farlo, inserendo i caffè nel proprio menu nella giornata di sabato, mentre i consumatori possono donare attraverso la piattaforma. Aiutando così le famiglie di coltivatori di Santa Barbara, regione montuosa distrutta dall’uragano, dove le comunità erano già desolate a causa dell’emergenza Covid-19. L’obiettivo della raccolta fondi è di arrivare a 75mila dollari, per ricollocare e ricostruire abitazioni per le famiglie, in particolare quelle di San Jose de Oriente, dove sono più di 4.500 i residenti che si trovano a fare i conti con strade e risorse idriche danneggiate, oltre a ben 100 case colpite. “Questi luoghi sono la casa della maggior parte dei produttori di caffè straordinari”, commenta Kevin Bohlin, fondatore del Saint Frank Coffee e del Bonaventure Coffee Project. E continua: “Per me questo è un epicentro di speranza e umanità per i caffè specialty che hanno un disperato bisogno di supporto”.
gofundme.com/f/rebuilding-coffee-families
a cura di Michela Becchi