La Fondazione Gambero Rosso, creata nel 2012 con l'obiettivo di dare risalto ai temi di ordine sociale e della ricerca, da novembre 2021 ha coinvolto alcuni dei volti femminili più importanti del mondo dell'agroalimentare italiano per parlare di parità di genere. Con l'obiettivo di sensibilizzare sul tema ma anche di portare sotto i riflettori criticità ed elementi di merito, per stimolare una riflessione che possa portare a un nuovo approccio nel mondo del lavoro. Ne è nata una rubrica fissa, con interviste a tutto tondo che tracciano un quadro della situazione fondamentale per compiere un nuovo e imprescindibile passo avanti sulla parità di genere.
Gambero Rosso per la parità: interviene la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, a commentare le prime testimonianze relative a imprenditrici e imprenditori della produzione agricola ed enoica, esperte ed esperti della ristorazione, personalità delle Istituzioni, della politica, dei servizi e delle Banche che Gambero Rosso ha raccolto quest’anno nell’ambito di una rubrica fissa dei nostri media.
Dalla Ministra Elena Bonetti:
“Per crescere e guardare al futuro, il Paese ha bisogno del talento e della creatività delle donne, ed è il motivo per il quale investire in lavoro femminile per aumentarne quantità e qualità non è soltanto una questione di giustizia ma di efficienza del sistema Paese e di benessere per tutti.
Ne sono consapevoli quelle aziende che da tempo promuovono politiche di inclusione e diversity per sostenere il lavoro delle donne, come emerge con chiarezza dalle interviste pubblicate su Gambero Rosso. Ne è pienamente consapevole il governo, che ha scelto di investire in modo prioritario sul lavoro femminile con azioni concrete, inserite nella prima Strategia nazionale per la parità di genere di cui, per la prima volta, il Paese si è dotato.
Lavoro, reddito, competenze, dimensione del tempo inteso come armonizzazione tra la vita lavorativa e familiare, potere e leadership femminile, sono i suoi cinque assi prioritari.
Più lavoro per le donne, in tutto il territorio nazionale, riconoscendo non solo i ruoli che oggi ricoprono, ma favorendo l’accesso ai settori strategici di sviluppo. Abbattere quella differenza salariale che è uno dei fattori di disuguaglianza di fatto, ostacolo anche allo sviluppo economico complessivo del Paese. E ancora, armonizzazione dei tempi della vita familiare e del lavoro: la riforma del Family Act, con il sostegno alla genitorialità, incentiva il lavoro femminile e la condivisione paritaria dei carichi di cura tra le donne e gli uomini come elemento di investimento sia di carattere sociale che di carattere economico, supportato anche dal forte incremento dei servizi educativi che saranno realizzati tramite il Pnrr, a partire dagli asili nido.
Accanto a questo c’è la scelta di sostenere le donne al rientro dalla maternità. In legge di Bilancio abbiamo introdotto un meccanismo di decontribuzione a favore delle lavoratrici, perché l’esperienza della maternità, che nella carriera di una donna resta uno dei momenti fragili, assuma un valore nuovo.
Con l’introduzione della certificazione per la parità di genere per le imprese compiamo un ulteriore passo: le aziende sanno che se investono in inclusione femminile, in politiche per la parità di genere, avranno benefici di carattere fiscale. Abbiamo poi introdotto, per gli appalti nel PNRR, un nuovo meccanismo per cui le aziende hanno dei punteggi maggiori se mettono in campo politiche di promozione del lavoro femminile.
Una visione e un metodo nuovi che, anche grazie alla sinergia con il mondo delle imprese, hanno attivato un processo che ci farà crescere e farà crescere tutto il Paese. Più lavoro femminile vuol dire più ricchezza e benessere per tutti, ma anche dare compimento alla scelta democratica che le madri e i padri costituenti ci hanno consegnato: una democrazia animata dai sogni, le aspirazioni, i progetti, il contributo delle donne e degli uomini insieme”.
La Fondazione Gambero Rosso, creata con lo scopo di dare attenzione e risalto ai temi di ordine sociale e della ricerca, porta avanti con dedizione questa rubrica dedicata alle donne, non solo perché crediamo nelle quote rosa ma perché è fondamentale sensibilizzare tutti gli operatori del settore sulla parità di genere.
Ci ha felicemente stupito cogliere quanto le riflessioni e le proposte emerse siano state fortemente condivise sia nel tono che nei contenuti. Di seguito sintetizziamo le maggiori questioni emerse:
- difficoltà nel conciliare vita privata e vita lavorativa;
- donna multitasking;
- politiche più favorevoli alla maternità e a donne single;
- problema dello stereotipo sui generi;
- disparità salariale;
- creazione e sviluppo di una rete di servizi alla famiglia, un insieme di strutture e servizi che garantiscano un reale ed effettivo worklife balance;
- rendere il congedo parentale il più possibile equo tra madre e padre, favorendo così una cultura della famiglia che metta sullo stesso livello i due sessi,
- responsabilizzando anche l’uomo nella cura della famiglia;
- la maternità, o meglio, la genitorialità, deve essere considerata in azienda come un credito, un’esperienza formativa e valorizzante con ricadute positive nel proprio luogo di lavoro e nella società, e non un “debito” come spesso oggi accade;
- asili nido con orari flessibili;
- rendere gli asili nido tutti gratuiti;
- bonus da spendere nel lavoro di accudimento e formazione, soprattutto a favore delle professioni autonome e di quelle con grandi variabili di turni;
- decontribuzione a favore delle aziende che mantengono l’occupazione delle giovani madri;
- intraprendere un percorso culturale che veda il mondo del lavoro come uno spazio di pari opportunità e lo spazio familiare altrettanto;
- rivolgersi agli uomini con una comunicazione sui media (film, social, tv, libri, radio, giornali ecc.) che dia spazio a nuovi esempi di mascolinità positiva.
A seguire alcuni commenti specifici che ci hanno particolarmente colpito:
“Imprescindibile che tutte le strutture pubbliche e ricettive siano strutturate per poter ricevere una madre e il suo bambino (un esempio banale può essere il fasciatoio nei bagni, o il seggiolone o la possibilità di un luogo “riservato” per allattare)”.
Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile di Milano.
“Gli uomini devono comprendere che avere una lavoratrice madre o in maternità è un’occasione non uno svantaggio, una donna responsabilizzata dal ruolo di madre è più efficiente sul lavoro, non ha tempi morti e lavora per obiettivi, sa cosa conta e cosa è superfluo e può offrire esempi di grande credibilità e leadership”.
Sara Farnetti, Presidente di Agronetwork, l’associazione di promozione dell’agroindustria costituita da Confagricoltura, Nomisma e Università Luiss-Guido Carli.
“Ai ragazzi voglio consegnare un messaggio altrettanto importante, di non sentirsi messi in discussione dalla libertà e dalle capacità delle donne. Non è di stereotipi che si devono nutrire. Hanno una sfida che li attende, essere alleati e amici delle donne”.
Enrica Onorati, Assessora all’agricoltura, foreste, promozione della filiera e della cultura del cibo e pari opportunità della Regione Lazio.
“Credo sia molto importante lavorare sull’educazione di genere e trasmetterla ai bambini, di entrambi i sessi, fin dalla primissima infanzia”.
Camilla Lunelli, responsabile della comunicazione e dei rapporti esterni di Cantine Ferrari.
“Un vantaggio di essere donna? Nessuno di più che essere di sesso diverso. La vera inclusione deve essere miope al punto tale da non riuscire a distinguere il sesso di un individu* ma solo il valore umano”.
Cristina Bowerman Chef di Glass Hostaria.
“In azienda cerchiamo di adottare una certa flessibilità negli orari di ingresso e uscita, lo smart working quando possibile e il part time per alcuni periodi”.
Micaela Pallini, Amministratore Delegato Palini Spa e Presidente Federvini.
La nostra rubrica continua con nuove interviste a donne e uomini sul tema della parità di genere, per costruire un tavolo di riflessione quanto più ampio e produttivo.
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illustrazione di Ilenia Tiberti
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