Il 50 per cento degli italiani lo scelgono ogni giorno per la loro pausa pranzo e, secondo alcuni studi, una persona può arrivare a mangiarne in media più di 18mila in tutta la sua vita. Inutile negarlo, qualunque sia il ripieno, il panino è uno dei cibi più amati, preferito spesso ad altre scelte alimentari. E se quello con l’hamburger, icona del fast food, è in assoluto il più consumato nel mondo, l’assortimento è infinito. Ogni Paese ha le sue tradizioni e tra quelle due fette di pane, che sia bianco, nero o integrale, ci infila formaggio, carne, pesce, verdure a seconda delle abitudini.
Il secondo panino più buono del mondo secondo Time Out
Time Out, la conosciutissima rivista online di viaggi britannica, ha voluto omaggiare questa gustosa specialità, facendo una classifica dei panini più buoni assaggiati in varie parti del mondo. Una carrellata di squisitezze da far impazzire i fanatici dei carboidrati che ne vede uno italiano al secondo posto: lui è il mitico Panino con tartare di tonno di Pescaria a Polignano a Mare in provincia di Bari.
E, allora, partiamo proprio da questa bontà: tartare di tonno, stracciatella di Artigiana, pomodoro fresco, olio al cappero e pesto al basilico stretti insieme in una croccante michetta. La rivista online ammette che, senza nulla togliere agli altri, questo "spacca" davvero. Contando che, oltretutto, viene servito davanti a una vista impareggiabile.
La michetta di Pescaria a Polignano a Mare
Un po’ di storia di questa squisitezza, va raccontata: l’impresa Pescaria è nata il 25 maggio del 2015 in un piccolo locale di 40 metri quadrati. Oggi, i ristoranti sono molti di più e dislocati in varie città. «L’idea è nata un po’ per caso – racconta a Forbes Domingo Iudice, uno dei fondatori -. Avevo voglia di aprire un ristorante di pesce, ma non sapevo di che genere. Pensandoci e ripensandoci mi è venuta un’intuizione: puntare su un fish bar che vendesse panini di pesce, tipici della tradizione pugliese, ma in una chiave nuova». In sostanza: un fast fish food. Dopo due settimane dall’apertura, i clienti da servire erano diventati 300 al giorno. La pubblicità? Solo sui social.
Oggi il board è composto da Domingo Iudice, chairman e co-founder Pescaria, Claudio Matarrese, vice-presidente del Cda (entrambi cofondatori di Brainpull, azienda di consulenza e servizi marketing), e Leonardo Volpicella, amministratore delegato di Pescaria. Lucio Mele, invece, è executive chef.
Il successo del fast fish food
Le ricette dei panini, ma ci sono anche altri piatti, mettono insieme il pesce fresco e il meglio della tradizione pugliese e dell’alta cucina in versione fast. Tutte le varianti vengono pensate e assaggiate molti mesi prima di arrivare alla vendita. E poi ci sono i panini per le occasioni speciali e le ricorrenze: per il festival di Sanremo, per esempio, era nato il panino Sanremo con dentro carpaccio di salmone affumicato, salsa tartara Pescaria, spinaci al burro, patate chips fatte a mano.
Non solo in Puglia, ma anche a casa: la ricetta
Visto il successo dell’idea, Pescaria è stata subito esportata raggiungendo Milano, Torino, Roma, Bologna, Verona e Trani. Ma, volendo, anche se addentare la michetta davanti al mare è tutt’altra cosa, l’ormai mitico panino si può preparare anche a casa. Su YouTube lo chef Lucio Mele svela i segreti per farlo proprio come lo fa lui. In breve: la michetta va messa un minuto a rigenerare in forno per farla diventare leggermente croccante. Nel frattempo si condisce la dadolata di tonno crudo, che deve essere della migliore qualità, con olio e sale e lo si fa marinare per cinque minuti.
Nel mentre si taglia a fette il pomodoro, qualità ramato, più dolce. Su una parte della michetta si spalma il pesto di basilico, fatto con basilico, olio e mandorle (che sostituiscono i pinoli), senza aglio però. Poi si aggiunge qualche fetta di pomodoro sopra e una bella cucchiaiata di stracciatella. Ancora sopra si adagia la tartare di tonno e qualche foglia di rucola e si condisce con l’olio al cappero fatto con capperi sott’aceto lavati o sotto sale dissalati, frullati con olio extravergine e una scorzetta di limone. A questo punto si chiude il panino e l’unica cosa che rimane da fare è godersi tale squisitezza.
Ma qual è il panino più buono?
Cosa che ha fatto l'esperto di Time Out, ritenendolo il secondo panino più buono che avesse mai assaggiato. Dopo, però, al Mie Goreng toastie preparato da Dutch Smuggler, un piccolo angolo nascosto nel centro di Sydney. Una scelta per noi italiani quasi inaccettabile: si tratta, infatti, di un panino bianco con dentro un letto di noodles istantanei conditi con maionese piccante, tuorlo di un uovo fritto e formaggio cheddar fuso. In sostanza carboidrati avvolti da carboidrati.
Tuttavia, secondo Time Out, è questo il miglior panino assaggiato nel mondo. Tra le scelte viene segnalato anche il Katsu sando di manzo di Live Twice a Singapore, un panino ripieno di wagyu messo in salamoia prima di essere ricoperto di panko e poi essere fritto e il mitico Jambon beurre di Le Petit Vendôme a Parigi con prosciutto e burro artigianale su una baguette, niente di più semplice, uno potrebbe dire, e invece. Nella classifica viene inserito anche un panino vegetariano: il sandwich di pane di segale con dentro broccoli saltati in padella, formaggio di capra, pomodori, maionese piccante e un uovo fritto, di Boulenc a Oaxaca, in Messico. Una vera delizia anche senza carne o pesce.