Pandori, panettoni, uova di Pasqua e biscotti “solidali” pubblicizzati dagli influencer e dai produttori dovranno indicare nell’etichetta il soggetto destinatario della donazione, le finalità e l’importo complessivo della beneficenza. Dopo il pandoro-gate, il governo interviene con un disegno di legge già battezzato “Ddl Ferragni”, approvato giovedì 25 gennaio in Consiglio dei ministri. Per chi trasgredisce sono previste sanzioni da 5mila a 50mila euro, mentre scompare, nell’ultima versione della bozza che il Gambero Rosso ha visionato, la sospensione dell’attività da un mese a un anno per chi reitera la violazione.
Dal “Pink Christmas” al “Ddl Ferragni”
Dal pandoro “Pink Christmas” con Balocco alle uova di Pasqua in collaborazione con Dolci Preziosi, fino agli Oreo brandizzati le, quantomeno opache, campagne di beneficenza della regina delle influencer (ora indagata per truffa aggravata) hanno spinto il governo a porre regole più ferree sulla beneficenza da parte dei content creator. La bozza del “Ddl Ferragni” approderà sul tavolo del Consiglio dei ministri oggi, giovedì 25 gennaio.
Le nuove regole
Il testo, strutturato in cinque articoli e che ora dovrà essere esaminato dal Parlamento, prevede multe da 5mila a 50mila euro per chi non rispetta le regole. Sulle confezioni dei prodotti, il cui ricavato andrà in parte in beneficenza, dovranno essere indicati: «Il soggetto destinatario dei proventi della beneficenza; le finalità a cui sono destinati i proventi della beneficenza; l'importo complessivo destinato alla beneficenza, se predeterminato; ovvero, nel caso in cui non lo sia, la quota percentuale del prezzo di vendita o l'importo destinati alla beneficenza per ogni unità di prodotto».
Dunque, in sintesi: chi riceve i soldi, per fare cosa e quale sarà l’importo complessivo della donazione. Queste informazioni dovranno essere indicate in una una targhetta cartacea o adesiva che «con apposita evidenziazione grafica, fornisca le indicazioni con chiarezza e semplicità». Le stesse informazioni dovranno essere fornite, dal produttore e dall’influencer, anche in tutte le le comunicazioni commerciali dei prodotti, incluse le pubblicità. Non saranno più ammessi, dunque, i post sui social con il pacco di biscotti o il dolce delle Feste brandizzato e la generica didascalia «sosteniamo l’associazione…». Tutte le informazioni dovranno essere indicate in modo chiaro.
Le comunicazioni all’Agcom
Prima di mettere in vendita i prodotti, inoltre, bisognerà comunicare all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) tutte le informazioni sulla donazione (soggetto, finalità, importo) e il termine entro cui sarà effettuata la donazione. Entro tre mesi dalla scadenza di quella data, inoltre, sarà necessario comunicare il versamento della somma.
Le sanzioni
Per chi viola queste regole sono previste sanzioni amministrative da 5mila a 50mila euro. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato pubblicherà i provvedimenti sanzionatori sul proprio bollettino settimanale e potrà imporre l’obbligo di pubblicazione anche a produttore e influencer sanzionati sui propri siti, su uno o più quotidiani, «nonché mediante ogni altro mezzo ritenuto opportuno in relazione all'esigenza di informare compiutamente i consumatori a cura e spese del produttore o del professionista». Per chi trasgredisce è prevista un’ulteriore sanzione da 5mila a 50mila euro.
Meloni contro Ferragni
Secondo la premier Giorgia Meloni, la vicenda Ferragni ha fatto emergere «un buco in termini di trasparenza nella normativa delle attività commerciali che hanno anche uno scopo benefico. Voluto o non voluto, adesso vi si può incappare». Da qui la necessità di nuove regole.