PanB. L'idea
Buono e replicabile, “il prodotto potrebbe conquistare presto le principali città italiane, grazie a un format che scommette sul fast food di qualità”. Così scrivevamo a proposito di PanB due anni fa, muovendoci alla scoperta di una storia inedita nata sotto una campana di vetro, a partire dal 2007: il Pan Bolla, che allora cominciava a farsi conoscere dal pubblico del centro commerciale Torri Bianche di Vimercate, presso il punto vendita d'esordio del brand, era descritto dal suo inventore – il panificatore Adriano Continisio – come un panino al vapore cresciuto in cottura mantenendo la sua morbidezza all'interno, con cuore soffice e crosticina croccante – più simile a una pellicina dorata e impalpabile - che invita al morso. Ma solo dopo la farcitura, ad appannaggio di Paola Sersante. Un prodotto di facile replicabilità, dicevamo, perfetto per il mercato della ristorazione veloce (non richiede forni, né friggitrici, ma solo piastre calde e campane di vetro, e il pane, in un ambiente tecnicamente sfavorevole, impiega invece un terzo del tempo di un prodotto della stessa pezzatura per arrivare a giusta cottura), in contesti di grande passaggio, e per un pubblico eterogeneo, in risposta al panino farcito da fast food di dubbia qualità, con la garanzia di utilizzare materie prime selezionate, dal mix di farine per l'impasto ai prodotti stagionali delle farciture, anche in versione dolce. Dunque l'idea di allora era già quella di scalare il mercato, puntando su Milano e Roma per cominciare. E se il progetto non si è concretizzato finora (il gruppo ha aperto solo un altro punto vendita all'Oriocenter di Bergamo), adesso la probabilità che PanB cominci a farsi conoscere anche lontano da Vimercate è fondato.
Entra in scena Rovagnati. Le prossime aperture
Il brand di Adriano Continisio e Paola Sersante, infatti, ha attirato l'attenzione di un investitore importante come Rovagnati, che qualche giorno fa ha acquisito, in aumento di capitale, una quota minoritaria di PanB, con l'intenzione di sostenere la crescita sul mercato italiano e all'estero. Ambizioso il piano di sviluppo, che nei prossimi 18 mesi toccherà i centri commerciali del Nord Italia, ma pure il primo locale in centro città, a Milano, dove il Pan Bolla sarà protagonista del primo flagship store della sua storia (e a proposito di fast food di qualità ideati sull'alternativa al panino ricordiamo pure il recente debutto in città delle bombe di Niko Romito, per Autogrill). Tre le varianti disponibili in menu, tutte a partire da panetti da 120 grammi, una pezzatura superiore al classico panino da 80 grammi, grazie alla possibilità di sfruttare la leggerezza e la scioglievolezza dell'impasto – lievitato 48 ore – e del prodotto finale: due alternative salate, con farina di semi integrale o con l'aggiunta di farina di segale, e una dolce, il Bollicino, ripieno di creme golose. Ammontare della produzione fino a oggi: 600 pezzi al giorno. Riuscirà a farsi strada su scala nazionale e internazionale il Pan Bolla? Sicuro dei propri mezzi è Adriano, orgoglioso del nuovo partner azionario: “Siamo nati come loro clienti, ma oggi siamo molto orgogliosi del loro ingresso in società. Noi siamo ancora piccoli, ma evidentemente hanno colto nel nostro progetto le potenzialità di una iniziativa imprenditoriale innovativa che fonda sul gusto tutto italiano il suo percorso di qualità e sviluppo”.
a cura di Livia Montagnoli