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Antica Fonderia a Roma. Tempo di cambiamenti
È passato poco più di un anno dall’apertura del ristorante Antica Fonderia in via del Pellegrino, a Roma. A pochi metri da Campo de’ Fiori, Alba Esteve Ruiz (in cucina) e Michel Magoni (in sala) - all’epoca in cerca di un nuovo progetto su cui concentrarsi dopo l’addio a Marzapane - hanno trovato lo spazio per maturare un’idea di cucina e servizio frutto di anni d’esperienza e dell’incontro tra culture diverse. Poi il 2020, e il primo lungo stop, a una manciata di mesi dall’esordio. Durante il lockdown primaverile Antica Fonderia si è fermata del tutto, Alba e Michel si sono spostati in Spagna; nel frattempo, la proprietà del ristorante è cambiata: a Cesare Bettozzi, imprenditore italiano di base all’estero, è subentrata una giovane proprietaria, più vicina alle idee dei ragazzi. Quando la ristorazione ritroverà la sua normalità, il cambiamento si potrà apprezzare con più chiarezza, “per noi è come fosse una ripartenza, vogliamo essere un locale più versatile, aperto a tutto, che incuriosisca anche un pubblico giovane”, spiega Alba.
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Per questo, nel rispetto delle limitazioni vigenti nella Capitale (per ora ancora in zona gialla), oltre al servizio del pranzo, Antica Fonderia ha già inaugurato una formula aperitivo – dalle 16 alle 18, fino alle 20 quando si potrà ripartire – che sfrutta anche il nuovo dehors, allestito in via del Pellegrino da un paio di settimane: “Proponiamo un menu di sfizi, con una piccola carta dei cocktail, in attesa che l’idea possa esprimersi al meglio, quando torneremo alla normalità. E continuiamo col pranzo, anche se nelle ultime settimane l’affluenza è molto diminuita”. Il menu del pranzo è un ulteriore segnale delle novità che verranno: “Non è cambiato il nostro approccio agli ingredienti, ora però diamo ancora più spazio ai tagli di carne. E continuiamo a proporre due formule degustazione, con costi più contenuti, a 50 e 70 euro”.

Paella a domicilio. Il menu delivery di Antica Fonderia
Intanto, è partito anche il servizio di asporto e consegna a domicilio. Nel segno dell’originalità: “Volevamo costruire una proposta per distinguerci: ormai in città tutti propongono un menu delivery, bisognava cercare qualcosa di carino e piacevole, per arrivare a conquistare una fascia di pubblico. I limiti di queste proposte sono diversi: non funziona puntare su piatti troppo complicati, e costi inutilmente elevati. O imporre delle barriere: il minimo di ordine, il raggio di consegna... Ci vuole elasticità, altrimenti diventa difficile partire”. Per l’idea è venuta in soccorso la parentesi spagnola dei mesi scorsi: “Con Michel abbiamo dato una mano nel ristorante di mia cognata, che in passato è stata la mia prima esperienza in cucina. Lì è tradizione preparare la paella a portar via, soprattutto di domenica. I clienti che la acquistano versano una piccola caparra per la paellera (la padella dov’è abitualmente cotto e servito il riso), rimborsata quando la restituiscono vuota. Ma parliamo di un piccolo paese, a Roma il sistema della restituzione diventerebbe difficile da gestire, e scoraggerebbe i clienti”. A consegnare la paella a domicilio ai romani, però, Alba non ha rinunciato. E la celebre pietanza della tradizione spagnola è diventata il pezzo forte del nuovo menu delivery di Antica Fonderia, in tre varianti: di carne (la classica Valenciana, con pollo, coniglio, fagioli e peperoni), pesce (l’arroz a banda con gamberi, scorfano, triglia, calamaro e seppia) o con secreto e funghi di stagione (la variante più creativa, con il secreto di maiale iberico). A eccezione della Valenciana, le paelle sono proposte con salsa ali oli, servita a parte, e consegnate a casa direttamente all’interno della paellera, che resta in omaggio, per essere riutilizzata nella cucina di casa (alla consegna arrivano anche le istruzioni per preservarla dalla ruggine, e la ricetta della paella). Il costo a persona oscilla tra i 16 e i 18 euro, si consiglia un ordine minimo per due, ma in questa fase di partenza è possibile anche ordinare uno porzione singola (magari per assaggiare le diverse varianti). Le consegne sono effettuate direttamente dal locale – probabilmente arriverà proprio Michel – con l’elasticità necessaria per gestire un servizio tanto particolare: “Al momento cerchiamo di accontentare le esigenze di tutti, accordandoci telefonicamente, in base al numero di ordini da espletare in giornata, e alla distanza da percorrere. Se il servizio ingrana dovremo porci più regole, per ora accettiamo ordini dalle 10.30 alle 21, con consegna gratuita dalle 18 alle 22”. Ma anche a pranzo, per ordini ricevuti con un giorno d’anticipo.
Le altre proposte del menu
Il menu delivery, però, è più ampio, e propone una serie di piatti sfiziosi (dal bao ripieno di pulled pork all’insalata di quaglia in escapece con datterini disidratati e melograno), paste da cuocere con le salse in arrivo dal ristorante, alici del Mar Cantabrico Don Bocarte, Jamon de Bellota Admiracion Blasquez 36 mesi, a prezzi che si cerca di mantenere contenuti. E con un ordine minimo di 50 euro arrivano a casa anche i muffin per la colazione del giorno dopo. Presto il menu sarà disponibile anche sulle piattaforme Just Eat e UberEats, fatta eccezione per la paella, “che è più delicata, e deve arrivare calda”. Nel frattempo, sta per partire anche un sistema di promozioni per agevolare la riconsegna della paellera, nel caso il cliente non fosse interessato a tenerla: fermo restando l’omaggio, l’idea è quella di proporre agevolazioni diverse ogni settimana - un aperitivo offerto, uno sconto sul pranzo al ristorante... - in cambio della restituzione in loco.
Per consultare il menu delivery www.ristoranteanticafonderia.it