Pacha e Paradiso, l'alleanza iberica che può cambiare per sempre il nostro modo di bere

2 Lug 2024, 11:21 | a cura di
Situato nell'iconico El Hotel Pacha il nuovo cocktail bar guidato dal bar tender Andrea Freddi ridisegna il futuro delle discoteche di Ibiza

Se chiedete a qualsiasi locale che prova a fare miscelazione evoluta quale sia la sua nemesi, la risposta sarà probabilmente la stessa: la discoteca. Il mondo della notte infatti dagli anni '90 a oggi è stato spesso associato a cocktail di bassa qualità, e questa percezione e giuste motivazioni. Negli anni '90, le discoteche erano principalmente focalizzate sull'atmosfera e sulla musica travolgente e in questo contesto, la qualità delle bevande passava decisamente in secondo piano.
La politica dei “free drink” con il biglietto d’ingresso, la volontà dei ragazzi di bere forte comparato alla necessità dei locali di recuperare marginalità, portarono in breve tempo alle distorsioni che tutti conosciamo: prodotti da prezzo, ghiaccio pessimo, bicchieri di plastica e via discorrendo. In più ovviamente la ressa non è amica del brtender, obbligato dalla situazione a ridurre l’offerta a pochi drink molto semplici, e non è un caso che un distillato in crisi ovunque come la vodka sopravviva soltanto nel mondo dei club, proprio a dimostrazione di come questi mondi non siano tra loro comunicanti.

 

I cocktail inoltre venivano spesso preparati con ingredienti economici e premiscelati, poiché l'obiettivo principale era servire rapidamente un grande volume di clienti. I bartender dell'epoca, in gran parte, non avevano una formazione approfondita in mixologia; la loro priorità era la velocità, piuttosto che la cura e l'arte del creare cocktail raffinati. La cultura del bere di quegli anni, inoltre, privilegiava la quantità rispetto alla qualità, con l'obiettivo di favorire l'inebriamento piuttosto che l'esperienza gustativa. Questo era il periodo in cui i cocktail più richiesti erano spesso semplici miscele di alcol e succhi di frutta, come il Vodka Red Bull, che puntavano più a dare una sferzata di energia piuttosto che un piacere sensoriale. L’uso di alcolici di basso costo e di succhi industriali era una prassi comune, contribuendo alla percezione che i cocktail da discoteca fossero poco raffinati e di scarsa qualità.

Eppure qualcosa sta cambiando, e volendo scegliere un emblema simbolico della rivoluzione silenziosa dovremmo cercarlo nell’alleanza appena nata in Spagna tra una delle discoteche più importanti d’Europa, ovvero Pacha, e il cocktail bar di Barcellona che da alcuni anni si gioca il ruolo di numero uno al mondo dei The World's 50 Best Bars, ovvero Paradiso di Barcellona. Questa unione apparentemente paradossale tra due mondi storicamente agli antipodi potrebbe essere il primo sintomo del cambiamento della vita notturna.

Pacha Ibiza e Paradiso Barcellona

Per capire la portata storica di questo matrimonio iberico, vale la pena dedicare qualche riga alla storia dei due sposi. Da un lato abbiamo Pacha di Ibiza, inaugurato nel 1973, un'icona della vita notturna e del movimento culturale dell'isola, diventando uno dei club più importanti d'Europa. Fondato da Ricardo Urgell, il Pacha è noto per la sua combinazione unica di sofisticazione e spirito hippie, attirando l'élite dei festaioli e le celebrità internazionali. Sin dagli anni '70, il club ha ospitato leggende come Freddie Mercury, Grace Jones, Leonardo DiCaprio, Penelope Cruz e Javier Bardem, oltre a stilisti illustri come Armani, Dolce e Gabbana e Jean Paul Gaultier, creando un ambiente in cui l'euforia della pista da ballo si fonde con il glamour dell'area VIP. Il Pacha ha sempre saputo rinnovarsi, mantenendo la sua rilevanza attraverso decenni di evoluzione musicale e culturale. Dall’altro lato dell’altare abbiamo Paradiso di Barcellona, inaugurato nel 2016, è rapidamente diventato uno dei cocktail bar più prestigiosi del mondo, grazie alla visione del suo fondatore Giacomo Giannotti. Situato nel quartiere di El Born, Paradiso ha trasformato il percepito dal minimal inglese che ha dominato per anni a una nuova visione, con un approccio teatrale e audaci combinazioni di sapori, catturando l'immaginazione e il palato degli appassionati. Nel 2022, Paradiso ha raggiunto l'apice del riconoscimento internazionale, ottenendo il titolo di Miglior Bar di Cocktail del Mondo da The World's 50 Best Bars e attualmente si colloca al quarto posto globale.

L’apertura di Paradiso Ibiza


Ed eccoci dunque qui. All’apertura che sancisce un nuovo inizio ovvero Paradiso Ibiza, situato nell'iconico El Hotel Pacha.
A pochi metiri dalla discoteca, il cocktail bar guidato da Andrea Freddi in veste di head bartender offre qualcosa che a oggi era estraneo alla Isla. Tra le creazioni più curiose ci sono il Tesla, El gran Gatsby e l'esclusivo Pacha Negroni ma non mancano rivisitazioni di drink da vacanza come il Pina Colada. La proposta culinaria di Paradiso Ibiza mira a non essere da meno, con un menu curato dallo chef esecutivo del Grupo Pacha, Carlos Herrera. I piatti spaziano da tapas di jamón ibérico a sandwich di pastrami con cheddar e mostarda alla birra, fino a caviale con blinis.
Il locale nonostante ricordi lo speakeasy catalano è qui tutto in esterna, con arredi in marmo di Carrara, legno lavorato da abili artigiani e un sistema di illuminazione a LED che aggiunge un tocco di sofisticazione chic.
Non sappiamo se il futuro della discoteca è questo e (forse) neanche ce lo aguriamo fino in fondo. Sarebbe come desiderare che tutti gli street food del mondo diventassero fine dining gastrofighetti. Ma di una cosa siamo certi: in Spagna prima che da noi c’èstata un’apertura al dialogo, un ramoscello d’ulivo, che ha coinvolto due ambasciatori globali più che locali. Non sappiamo dove la cosa porterà, ma siamo veramente curiosi di vederlo crescere, un drink alla volta

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