La Novo Nordisk, società che produce i farmaci Ozempic e Wegovy, utilizzati per trattare il diabete e l'obesità, sta letteralmente spopolando in Europa tanto che il suo valore ha recentemente superato quello di aziende prestigiose come LVMH (Louis Vuitton, per capirci) che a sua volta nel 2021 aveva superato Nestlé.
Questo incredibile (e un po' inquietante) è l'uso off label che viene fatto dei suoi due prodotti di punta, spesso impiegati soprattutto dalle classi medio alte del Vecchio Continente come integratori per le diete dimagranti. A raccontare la storia della Novo Nordisk è stato il Wall Street Journal di lunedì scorso, che però ha messo in luce anche un lato meno positivo della faccenda.
Il paradosso del mercato
In Europa, infatti, ci sono regole che limitano la quantità denaro che le persone possono investire in una singola azienda, generalmente non più del 10% del proprio portafoglio. Questo significa che molte persone, in particolare i gestori di fondi danesi, hanno dovuto vendere alcune delle azioni di Novo Nordisk per rispettare queste regole. E ciò ha determinato un piccolo paradosso: mentre le azioni dell'azienda vanno bene sul mercato, il loro valore si sta abbassando.
In altre parole, Novo Nordisk sta avendo successo con i suoi farmaci, ma il fatto che molte persone debbano venderne le azioni per rispettare le regole potrebbe limitare la crescita futura dell'azienda.