È responsabile della cantina, cura la stesura periodica della carta dei vini (esaltando gli abbinamenti con il cibo), ma gli si richiede anche notevole capacità organizzativa. La figura del sommelier ricopre un ruolo chiave nell’economia della gestione di un ristorante, sovrintendendo tra l’altro alla formazione del personale di sala. Per questo è indispensabile disporre di persone preparate che padroneggino non solo l’universo del vino, ma anche quello degli alcolici in genere e soprattutto la sfera gastronomica.
L’edizione 2014 del premio Ais Franciacorta incorona Ottavio Venditto che si aggiudica il titolo nazionale di Miglior Sommelier d’Italia (e segue Andrea Balleri, Miglior Sommelier d’Italia 2013 intervistato recentemente per il nostro sito), precedendo Valentina Merolli Porretta e Luca Degl’Innocenti. Come ogni anno l’Associazione Italiana Sommelier e il Consorzio Franciacorta si sono ritrovati presso il Westin Palace Hotel di Milano per celebrare la qualità della cultura enologica e valutare i tre finalisti alle prese con prove di abilità incentrate sulla descrizione organolettica del vino, sul riconoscimento della tipologia e l’abbinamento con il cibo, sul servizio di un Franciacorta davanti al pubblico presente.
Il giudizio finale (formulato da una giuria tecnica, una giuria istituzionale e una selezione di giornalisti) è stato espresso anche sulla capacità di accogliere i clienti e prendere un’ordinazione in lingua straniera, mentre la prova speciale si è focalizzata sulla comunicazione.
Venditto è sommelier presso il ristorante La Tavernetta del Lido di Venezia e può già vantare una serie di riconoscimenti che testimoniano la sua serietà nell’approccio alla professione. “Se oggi nel nostro Paese si beve meglio e soprattutto con maggiore senso di responsabilità – ha dichiarato Antonello Maietta, Presidente dell’AIS – è anche grazie al contributo dei sommelier che, nei ristoranti, nelle enoteche, nelle aziende vitivinicole e ultimamente anche negli ipermercati, interpretano al meglio il ruolo di comunicatori del vino di qualità. Siamo davvero soddisfatti dell’ottimo livello di preparazione dei sommelier in gara che dimostra come la didattica di altissimo profilo di scuola AIS rappresenti uno strumento formativo autorevole per praticare con successo questa professione”.
Per leggere la nostra intervista a Andrea Balleri, Miglior Sommelier d’Italia 2013 clicca qui