Loro sono Fabio Ciarcelluti e Pietro Felice e dal 2012 (Pietro, che continua a lavorare part time nell'azienda tessile di famiglia, a dire il vero è entrato nel progetto quattro anni fa) hanno avviato degli orti geometrici dove coltivano erbe spontanee o perdute, fiori eduli, piante officinali, ortaggi, secondo i principi di diversi tipi di agricoltura, dalla sinergica, alla biodinamica, all'agricoltura forestale. I due successivamente hanno iniziato a produrre latto-fermentati, kombucha e aceti.
Gli Orti Geometrici a Pescara
“Gli Orti Geometrici sono nati in seguito a una pausa che mi ero preso dalla mia passione precedente, facevo il musicista”, ci racconta Fabio Ciarcelluti, “Ho iniziato frequentando un corso di agricoltura naturale e sinergica organizzato da un'associazione locale di Pescara. In pratica prevedeva la creazione di un orto disposto su dei bancali ordinati a tua discrezione, c'è chi li dispone a spirale, chi in maniera più squadrata, in ogni caso secondo i preconcetti dell'agricoltura sinergica questa modalità di coltivazione genera delle energie positive anche in chi coltiva”. L’agricoltura sinergica è un metodo di coltivazione ideato dall'agricoltrice spagnola Emilia Hazelip, che si basa sul principio dell’autofertilità del terreno e dunque di non intervento da parte dell'uomo.
Un mix virtuoso di metodi di coltivazione differenti
Fabio, basandosi sulle nozioni apprese durante il corso, ha iniziato a coltivare dei terreni di famiglia dismessi sulle colline di Pescara. “Si tratta di un'oasi di circa 4 ettari, dei quali ne coltiviamo solo uno. Il terreno fu acquistato dalla mia famiglia trent'anni fa ma nessuno ci aveva mai messo mano, così, quando otto anni fa ho deciso di coltivarli, erano in uno stato totalmente selvaggio. Ho cominciato con un quadratino di 100 mq, poi man mano che ho approfondito altri metodi di produzione, dal biologico al biodinamico, mi sono allargato”. Oggi la loro idea di agricoltura è sempre naturale, ma spogliata da qualsivoglia dogma. “Dell'agricoltura sinergica iniziale è rimasto gran poco: certo, non usiamo prodotti chimici di sintesi ma nemmeno il famoso corno riempito di letame che ha reso l'agricoltura biodinamica famosa anche ai non troppo addentro al settore. Insomma, abbiamo trovato la nostra formula attingendo da più scuole di pensiero”.
Compresa l'agricoltura forestale e una pratica coreana
Pensate che per nutrire il terreno si avvalgono della fermentazione. “Usiamo i prodotti di scarto dallo sfalcio delle piante da sovescio, come il lupinello, l'erba medica o il trifoglio, e li immergiamo in una soluzione zuccherina avviando così il processo di fermentazione. Una volta pronto questo succo di sostanza organica, lo filtriamo e lo mettiamo nelle pompe che vanno a irrorare foglie e suolo. È una pratica coreana, ma nulla ci vieta di cambiarla nel momento in cui ne troveremo una più efficace”. Il bello degli Orti Geometrici, alla faccia del nome scelto, è che sono aperti a tradizioni provenienti da tutto il mondo e a tutti i metodi di coltivazione. Compresa l'agricoltura forestale: “Le aiuole in cui coltiviamo i nostri prodotti – durante questa stagione si stanno concentrando su aglio di Sulmona e cetrioli - vengono intervallate da aiuole più o meno alte di acacie, ailanto o rovi, che servono sia a proteggere da venti e parassiti, sia a dare rifugio a uccelli o altri animali, come i ricci, che facendo la tana lì creano un ecosistema, costituendo per altro un prezioso nutrimento per le nostre piante”.
Gli alberi da frutto a Loreto Aprutino
Questo metodo lo applicano anche negli altri terreni che hanno preso in gestione lo scorso anno a Loreto Aprutino. “Qui ci concentriamo sugli alberi da frutto anche in onore della famiglia di mio padre che coltivava e aveva un assortimento di pere e mele decisamente nutrito, poi purtroppo questa biodiversità è andata man mano a ridursi per far spazio alla monocultura di ulivi”. I due hanno piantato meli, peri, fichi, albicocchi e susini provenienti dai Vivai Belfiore di Lastra a Signa in provincia di Firenze - “loro producono da portainnesto selvatico quindi le piante risultano più resistenti” - tipici dell'Abruzzo, pensiamo alla mela limoncella o alla zitella, ma anche della Toscana e del Lazio: “Vogliamo diventare il punto di riferimento per la frutta antica tipica del Centro Italia”.
La produzione di fermentati: agri, kombucha e latto-fermentati
Ma poi che ne è della frutta, delle erbe, dei fiori e degli ortaggi coltivati? “Li trasformiamo”. Dopo vari corsi di formazione, tra cui quello con Carlo Nesler e con la microbiologa siciliana Carmen Ruello, si sono infatti avvicinati al mondo delle fermentazioni. “È il metodo di trasformazione più antico e più utilizzato prima di essere accantonato con l’avvento dell’industria alimentare. Il primo fermentato che abbiamo prodotto è stato l'Agro, un condimento acetico non pastorizzato partendo da materia prima locale. Abbiamo prodotto agri con radici di liquirizia, fiori di carciofo, con carruba, con lavanda, fiori di elicrisio e frutti”. Poi sono passati al kombucha, che loro fanno con la rapa rossa, lo zafferano, l'elicriso e il cetriolo, e agli ortaggi latto-fermentati, come il fermento di talli d’aglio, di cetriolini, di cavolo cappuccio e mela (crauti) o di porro. “Abbiamo riscontrato un grande interesse da parte di chef e barman, anche se il nostro obiettivo è quello di farli conoscere e apprezzare dai consumatori finali”. Una sfida da seguire.
Orti Geometrici – Pescara - Str. Vicinale Francescone (153,47 km) - 320 3195782 - www.ortigeometrici.it - Sono visitabili su appuntamento
a cura di Annalisa Zordan