I numeri del Primitivo di Manduria
Non si ferma l'attività di tutela sui mercati esteri della Dop Primitivo di Manduria da parte del consorzio presieduto da Mauro Di Maggio. Gli ultimi risultati dicono che sono stati bloccati dei marchi ingannevoli in Italia, Cile e Portogallo e che è in fase di trattativa l'azione di opposizione ad alcune etichette in Germania, Francia e Sud Africa. “Proprio perché è così amato all’estero” spiega Di Maggio “il Primitivo di Manduria è il prodotto sul quale maggiormente si possono concentrare fenomeni di imitazione. Una situazione alla quale abbiamo risposto ampliando la vigilanza e tutela anche in vista della sua crescita di produzione”. La Dop pugliese, che muove un giro d'affari di 120 milioni di euro, per il 70% derivante dalle esportazioni, nel 2018 ha registrato un'importante crescita della produzione del 15%, a quota 20 milioni di bottiglie.
Il contrasto all'italian sounding
La strategia difensiva si sta sviluppando su un doppio binario. A livello internazionale, il consorzio sta cercando di bloccare tutti i marchi ingannevoli, che richiamano o imitano direttamente la Dop; da un altro lato, nel circuito di vendita della grande distribuzione organizzata, si sta lavorando a prelevare i campioni per analizzarli in laboratorio e verificare se ci sono incongruenze con il disciplinare di produzione del Primitivo. “Tra i vari parametri” aggiunge il presidente “teniamo sotto controllo anche il prezzo a scaffale, che è un indicatore assai diretto di eventuali anomalie e irregolarità su cui intervenire. L’anno scorso, per queste attività, abbiamo speso circa 70 mila euro”.
Le battaglie vinte dal Consorzio
Il bilancio di questi tre anni di attività è di tutto rispetto. Nelle battaglie legali affrontate dal consorzio contro imitazioni e contraffazioni sono state vinte sei cause in Italia, una in Spagna, una in Portogallo, una in Cile e una in Cina. Dal mercato internazionale sono stati eliminati quattro marchi con dicitura Unione europea. La Dop Primitivo di Manduria è in una fase di crescita da diversi anni e il consorzio ha voluto stringere le maglie dei controlli. Per questo motivo, ha confermato la convenzione con gli agenti vigilatori per il triennio 2019-21 aumentando del 30% le azioni ispettive che riguarderanno anche gli spacci, la vendita al dettaglio e il controllo su internet.
L'azione degli agenti vigilatori comprenderà anche le visite extranazionali in Germania e nei Paesi scandinavi, con costi a carico del consorzio che, a sua volta, gestisce i contributi riscossi (tramite le funzioni erga omnes) da tutti coloro che utilizzano la Dop, secondo quanto prevede legge di settore. Nel consorzio sono presenti 52 aziende, con 3.140 ettari vitati in 18 comuni tra Taranto e Brindisi. “La vigilanza” conclude Di Maggio “è un settore chiave della nostra missione e l’aumento del numero di verifiche è frutto di una chiara volontà di offrire sempre più garanzie ai consumatori, su un prodotto che ha proprio nella qualità il suo punto di forza”.
a cura di Gianluca Atzeni