20 anni di Baladin
La festa del suo birrificio, di una storia lunga 30 anni (20 se consideriamo la prima cotta a marchio Baladin) nel mondo della birra artigianale Teo Musso l'ha celebrata con tutti i suoi estimatori poco più di un mese fa, a Piozzo (provincia di Cuneo), dove tutto è cominciato. Cinque giorni, dal 13 al 17 luglio, per ripercorrere una carriera longeva e illuminata, e presentare i progetti futuri, primo fra tutti il Baladin Open Garden, nuovo stabilimento e “parco divertimenti” che sarà completato entro la primavera 2017. Ma per fare festa è sempre il momento buono. E così tra pochi giorni, dal 2 al 4 settembre, si replica. A Torino. Non è la prima volta dell'Open Baladin Fest, che quest'anno celebra la terza edizione in piazzale Valdo Fusi, quartier generale torinese del locale che Musso ha esportato anche a Roma e Milano. Un fine settimana lungo, fino a tarda notte, da condividere con gli appassionati di cultura brassicola che nell'esperienza di Baladin riconoscono un faro per l'evoluzione del comparto artigianale italiano, oggi in grande spolvero e ramificato su tutto il territorio nazionale. Quest'anno, immancabilmente, il tema della manifestazione insiste sul compleanno già ricordato, per celebrare “20 anni di birra viva” in compagnia di 200 birrifici per 200 birre artigianali italiane.
La festa della birra viva
Birra viva, e dunque non pastorizzata, come quella che ha recentemente ottenuto il riconoscimento di legge che identifica e tutela – per la prima volta nel nostro Paese – le produzioni artigianali nel comparto birrario. Ma viva anche per lo spirito di condivisione che animerà la festa, caratterizzata non a caso da momenti di riflessione e scambio durante gli incontri con i mastri birrai, invitati a raccontarsi nello spazio del Salotto con il birraio. Le birre invece, tante, troppe per riuscire a orientarsi con cognizione di causa, saranno raccontate e introdotte da Lorenzo Dabove, meglio noto come Kuaska tra gli addetti ai lavori, che ancora una volta torna a Torino in qualità di grande esperto in materia per presentare tutte le birre alla spina servite nel corso del festival. E se festa di piazza dev'essere, anche l'offerta gastronomica sarà adeguata alle aspettative: sono 7 le cucine di strada che lavoreranno no stop per servire le specialità della tradizione regionale tricolore, in abbinamento alle birre in degustazione. Spazio dunque alle polpette di Norma, polpetteria artigianale piemontese, alle bombette pugliesi della Valle d'Itria, a lampredotto e trippa fiorentina, gnocco fritto emiliano e patate ripiene rivisitate dai ragazzi torinesi di Poormanger. Al fritto di paranza provvederà la pescheria Gallina, altra referenza gastronomica garantita in città, mentre fritti, burger e sfizi saranno a cura della cucina di Open Baladin. Orgoglio a marchio Baladin anche per la partnership con Pepino, insegna storica di piazza Carignano, che servirà per l'occasione il Pinguino alla birra Open White e sorbetti alla Cola e alle Cedrata della casa.
Aspettando il crowdfunding
Musica, laboratori creativi e street art completano il programma del festival, che fornirà un'occasione in più per aderire al crowdfunding che Baladin lancerà il prossimo ottobre per finanziare il completamento del parco di Piozzo. Tra gli appuntamenti da non perdere le due cotte pubbliche (sabato e domenica pomeriggio) per scoprire come si produce la birra, tra materie prime, processi di lavorazione e piccoli trucchi del mestiere. E per i veri cultori della birra che non vogliono farsi trovare impreparati sul sito di Baladin è già disponibile l'elenco delle etichette in degustazione.
Open Baladin Fest | Torino | piazzale Valdo Fusi | dal 2 al 4 settembre, fino all'1 | kit degustazione 5 euro (bicchiere, pochette e 1 gettone) | www.baladin.it/it/eventi/open-baladin-fest-2016
a cura di Livia Montagnoli