Fare giornalismo e comunicazione all'epoca dei social network. Una sola foto fa più ‘numeri’ di tutti i contenuti di un mese messi assieme. Come reagire volendo continuare a produrre roba di qualità, ma non volendo affatto voltare la faccia alla quantità? Un'altra settimana ricca di contenuti per il sito del Gambero Rosso, che tra news e articoli vi ha portato alla scoperta del Fuori Salone di Milano, in giro per il mondo con i reportage dei nostri viaggi gastronomici, tra gli chef riuniti a Paestum per Le Strade della Mozzarella. Eppure sapete quale post sulla nostra pagina Facebook ha completamente fatto saltare ogni statistica raccogliendo un numero impressionante di like (oltre 80mila mentre scriviamo e 300mila condivisioni)? La foto (uscita alle 15 del 12 aprile scorso) di una divertente invenzione da giardino per sorseggiare all'aperto un calice di vino senza timore di sprecarne neanche una goccia, grazie ai portabicchieri e bottiglia da ancorare nel terreno (tra l'altro in vendita su Amazon al link qui sotto).
Un risultato senza precedenti che necessiterebbe di un momento di riflessione (o di dibattito con voi lettori): quali sono i contenuti che interessano maggiormente – e legittimamente - gli utenti di Facebook? E come migliorare le nostre strategie di comunicazione sfruttando questi importanti segnali? Voi che ne pensate? Si può ancora fare approfondimento e analisi critica all'epoca dei social network? Come muoversi quando i contenuti ben più ricercati generano su Facebook un coinvolgimento pari a 800mila mentre con una sola foto si sale oltre i 30milioni? Parliamone...
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