Torna l'attesa tre giorni di Düsseldorf, con l'Italia primo Paese per numero di espositori, in crescita rispetto alla passata edizione del 2017. L'appuntamento fieristico, giunto alla sua XXV edizione, prenderà il via il 18 marzo e ospiterà 6.700 aziende. Per i produttori italiani, si tratta di un'occasione importante per il consolidamento di uno dei tre grandi mercati storici per il nostro vino, in cui nel 2017 (primi 9 mesi) le vendite hanno fatto segnare un incremento del 2% a 710 milioni di euro, con una previsione di chiusura d'anno del +3%.
La presentazione della manifestazione si è svolta ieri mattina a Roma sulla terrazza del Marriott Grand Hotel Flora. "Per festeggiare questo importante traguardo" – ha raccontato Marius Berlemann, giovane direttore della Prowein – abbiamo scelto per la prima volta la Capitale come palcoscenico privilegiato per presentare la manifestazione".
L'Italia a Prowein
Kermesse in cui l'Italia gioca un ruolo fondamentale, proprio per lo stretto rapporto tra i due mercati: "quello con l'Italia è un sodalizio che dura da ben 25 anni e che si rafforza di edizione in edizione. Basti pensare che nel 1994 gli espositori italiani erano appena 29, nel 2017 si è arrivato al record senza eguali di 1600 (oltre il 24% del totale, davanti alla Francia con 1.500) e quest'anno addirittura a 1.700: negli ultimi cinque anni l'incremento è stato del +48%". Un'unione che si è rafforzata anno dopo anno, ma che "all'inizio ha vissuto qualche difficoltà" come ha ricordato Armando Honegger, Rappresentate dell'Italia per il Prowein: "la chiave del successo va cercata nello stringente orientamento B2B della fiera, che vive esclusivamente di operatori selezionati e di propensione all'internazionalità; gli espositori si recano a Düsseldorf ma sanno che lì incontreranno il Mondo. Oggi abbiamo una lista d'attesa di nuove aziende che vorrebbero partecipare, mentre altre avrebbero interesse ad accrescere i propri spazi; ma le regole tedesche sono ferree: la crescita della manifestazione deve essere proporzionale all'aumento dei visitatori".
Le novità del 2018
I numeri dell'edizione 2017 dicono che sono stati oltre 6.600 gli espositori, provenienti da 62 Paesi con 58.500 visitatori da 131 nazioni. "Lo scorso anno" ricorda Berlemann "due visitatori su tre erano perlopiù manager di categoria medio-alta. Quasi il 60% dei visitatori professionali ha concluso degli affari o ha programmato degli ordini subito dopo la fiera, mentre il 54% ha avuto la possibilità di trovare nuovi fornitori". Alla data d'esordio nel febbraio 1994, quella che si chiamava Pro Vins vide poco più di 1.500 visitatori, divenuti oltre 58 mila nel 2017, con metà delle presenze estere.
Oltre 500 le iniziative in programma: Nicole Funke, Senior Project Manager e membro del team della Prowein, ha spiegato che "accanto agli eventi negli stand degli espositori, verrà dato ampio respiro ai vini da tutti i continenti durante le degustazioni nel Forum (padiglioni 10 e 13)". E continua: "Ci sarà ancora il Premio Internazionale Mundus Vini e riaprirà la Champagne Lounge che ospiterà complessivamente 150 marchi. Infine, punteremo l'attenzione anche sulle tendenze e sugli sviluppi nel settore confezionamento, a cominciare dallo speciale show Packaging & Design".
Non mancheranno alcune novità: l'ampio spazio per il biologico con tutte le più rilevanti associazioni di Agricoltura Biologica di Germania, Italia e Francia, con numerosi espositori individuali provenienti da tutto il mondo verrà arricchito da un adeguato concetto gastronomico, la Organic Lounge, e da una propria area per conferenze. Ci saranno inoltre uno stand collettivo del governo giapponese sul Sake; uno stand dell’Ungheria con i diversi tipi di acquaviti di frutta (Palinka); il cambiamento di posizione degli espositori dalla Grecia, al fianco dell‘Austria e dentro la ProWein tasting area by Mundus Vini.
Same but Different. Birra, spirits e sidri
Ma la novità più rilevante sarà certamente la sezione ospitata dal padiglione 7.0, "Same but Different" dedicata a birra, spirits e sidri artigianali, "un trio di tendenza che svolge un ruolo sempre più importante sulla scena enogastronomica internazionale – ha spiegato Marius Berlemann – abbiamo aperto a questi artigiani proprio per venire incontro alle esigenze dei nostri visitatori che lo scorso hanno, in un sondaggio, si sono detti interessati ad alcolici e birre prodotti artigianalmente". Ma la Prowein sarà anche un fondamentale momento di analisi e di confronto con opinion leader e addetti del settore per comprendere e approfondire le dinamiche che attraversano i diversi mercati del vino in un'ottica globale. Per questo, per il secondo anno, verrà riproposto il Bussiness Report, realizzato in collaborazione con l'Università di Geisenheim, studio che nella precedente edizione ha coinvolto 1500 esperti del settore vitivinicolo (tra produttori e distributori) provenienti da 46 Paesi, fornendo una panoramica aggiornata sulla situazione economica, sui mercati già consolidati e su quelli in crescita, sul marketing e sui futuri canali di vendita.
a cura di William Pregentelli