L'avventura di una maestra e di un impiegato comunale arrivati a produrre uno dei migliori oli d'Italia

4 Mar 2025, 09:31 | a cura di
All'azienda Masoni Becciu va il premio "Olivicoltore dell'anno" della guida Oli d'Italia 2025. Una storia che comincia da lontano anche grazie a quello che è stato uno dei più famosi chef dell'isola

«Masoni Becciu nasce dalla passione di Gianni Deidda e Franca Maria Serra: lui impiegato comunale, lei insegnante elementare. Nel lontano 1991 hanno deciso di investire parte dei lori risparmi, per impiantare su una superfice di 5 ettari un oliveto intensivo in una zona di oliveti secolari già esistenti. Il loro intento era creare un’azienda olivicola che lasciasse il segno».

Valentina Deidda, agronoma e figlia dei fondatori, ci racconta con orgoglio i sacrifici dei genitori che con azzardo hanno deciso di puntare sull'olivicoltura in un pezzo di Sardegna da sempre vocato a questa pratica agricola. Un azzardo che, grazie all'impegno e all'ostinazione della figlia Valentina e del marito Nicola Solinas, oggi si è trasformato nel premio come "Olivicoltore dell'anno" nella guida Oli d'Italia 2025 del Gambero Rosso, realizzata in collaborazione con Banca Monte dei Paschi di Siena e presentata al Sol2Expo di Verona.

Le difficoltà iniziali e il consiglio dello chef

Dal 1991 i due coniugi hanno incontrato non poche difficoltà e in tanti sottolineavano come stessero facendo un investimento completamente sballato. Le vendite andavano a rilento ed anche la produzione, poco meno di mille litri, trovava pochi sbocchi nel mercato, ma nonostante tutto sono andati avanti nel loro sogno. «Mio padre era nipote del famoso chef pluristellato Filippo Deidda del ristorante Corsaro di Cagliari. Fu proprio lui a incoraggiarlo a registrare subito il marchio "Masoni Becciu" il cui significato è vecchio ovile per un vecchia struttura presente nell’azienda», ci spiega Valentina.

La svolta di Valentina e Nicola

Nel 2009 è grazie all'arrivo in azienda di Valentina e del marito Nicola che si comincia ad approcciare in modo qualitativo alla produzione. Due agronomi che mettono da subito in campo le loro competenze: «la prima cosa che abbiamo pensato è qui o vendiamo oppure diamo un cambiamento drastico iniziando a fare qualità» ci ha raccontato Nicola. Il primo cambiamento avviene in oliveto: le cultivar presenti generalmente venivano raccolte nel periodo di dicembre e gennaio per ottenere la massima resa. Da lì l'intuizione di anticipare la raccolta a discapito della produzione, ma anche interventi tecnici mirati durante la frangitura, che ha portato nell’immediato i primi successi.

Il successo in Italia e all'estero

In 16 anni l’azienda ha conquistato oltre 300 premi a livello nazionale ed internazionale, passando da una superficie di 5 ettari a una di 68, con quasi 15mila olivi e una produzione media di circa 50-60mila litri di olio, che oggi arrivano a toccare i mercati di Stati Uniti, Giappone, Svezia, Danimarca, Germania, Olanda, Spagna, Francia e tutto il settore Ho.Re.Ca. Un successo che non è dovuto soltanto alla passione e all'ostinazione di Valentina e Nicola, ma che è frutto del loro know how relativo alla gestione degli olivi e alla costanza qualitativa dei loro oli. Una conoscenza che ha fatto sì che quella che doveva essere una lontana chimera diventasse una solida realtà produttiva realizzando così il sogno di Gianni e Franca.

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