Sarà pari a 302 mila tonnellate la produzione italiana di olio d'oliva, il 35% in meno dello scorso anno. Il dato emerge dalle stime provvisorie di Ismea e associazioni dei produttori (Aifo, Cno, Unaprol e Unasco). Il settore, da un lato, registra uno dei raccolti più difficili di sempre a causa del clima sfavorevole e degli attacchi della mosca olearia, dall'altro vede crescere l'export del 13% nei primi sette mesi. La riduzione della produzione di oltre un terzo è il risultato di una media che si colloca a metà di una forbice di stima compresa tra 286 mila tonnellate (-38%) e 310 mila tonnellate (-33%). L'Italia perde tuttavia meno della Spagna, leader mondiale, che ha dimezzato i livelli produttivi del 2013.
A livello regionale, in Puglia e Calabria si prevede una contrazione di oltre un terzo delle quantità; Sicilia e Campania sono rispettivamente a -22 e -40%; quasi dimezzata la produzione del Centro Italia (tranne la Sardegna a +30%) e segno meno anche al nord (tranne il Piemonte a +40%). I prezzi, invece, sono risaliti: l’olio italiano mantiene un ampio divario positivo rispetto al prodotto spagnolo, con punte di 4,40 euro al kg franco frantoio: valore superiore di quasi il 50% sul 2013. Lo spread con gli oli spagnoli, fa sapere Ismea, sta velocemente allargandosi, con la media di ottobre che ha visto il differenziale tra Roma e Madrid a 1,47 euro al kg, contro 0,43 euro della media 2013.
L'olio italiano si conferma di migliore qualità sui mercati esteri: tra gennaio e luglio, grazie ai progressi in Nord America, Giappone e Ue, le vendite sono aumentate in volume del 13%. Gli extravergini fanno meglio con +18% su base annua. Positiva la bilancia commerciale, nonostante il forte aumento dell'import dalla Spagna: i primi 7 mesi 2014 sono in attivo di quasi 16 milioni di euro.
Il settore, secondo Unaprol, ha in sé le potenzialità per poter superare la crisi. L’Italia detiene una quota pari al 20% della produzione comunitaria. L’olivicoltura italiana vale 2miliardi di euro alla pianta, con una superficie di 1,1 milioni di ettari e un numero di aziende agricole che sfiora le 900 mila unità, con 50 milioni di giornate di lavoro di assunzione di manodopera agricola all’anno. David Granieri, presidente di Unaprol, lamenta l'assenza di una visione strategica per il settore e chiede un "sistema di monitoraggio e prevenzione che limiti in futuro i danni sulla produzione". Lo scenario è tale per cui aumentano materia prima (+40%), export, import (+43% in volume e +12% a valore), vendite (+3% nei primi otto mesi), mentre l'unico segmento che non beneficia di tutto questo è la produzione. "Anche se le conseguenze di una campagna anomala hanno accentuato il processo di erosione del reddito delle imprese per far fronte all’emergenza maltempo e mosca olearia" fa notare Granieri "lo spread tra Italia e Spagna è il segnale che il mercato chiede più qualità ed è disposta a pagare per ottenerla".
A livello mondiale, i consumi sono stabili (circa 3 milioni di tonnellate). Le aree di consumo più importanti sono Europa (57%) e Usa (10%). In Italia operano, secondo dati Agea, circa 3.760 frantoi attivi. I principali mercati sono Usa e Germania; ottima anche la posizione del Giappone. Per le Dop, l’Italia con 43 denominazioni (42 Dop e 1 Igp) detiene il 38% delle designazioni di origine dei marchi europei. Seguono Grecia (29) e Spagna (27). Per le produzioni Bio, il 14% delle superfici biologiche, pari a 164.488 ettari, sono appannaggio dell’olivicoltura, con la produzione di biologico concentrata in Puglia (33%), Calabria (30%) e Sicilia (11%).
A cura di Gianluca Atzeni
ÂÂ | 2013 | 2014* | Var.% |
Piemonte | 18 | 25 | 40% |
Lombardia | 772 | 541 | -30% |
Trentino Alto Adige | 275 | 206 | -25% |
Veneto | 547 | 410 | -25% |
Friuli Venezia Giulia | 33 | 23 | -30% |
Liguria | 5.728 | 3.150 | -45% |
Emilia Romagna | 687 | 412 | -40% |
Toscana | 16.808 | 9.245 | -45% |
Umbria | 5.730 | 3.152 | -45% |
Marche | 3.340 | 1.837 | -45% |
Lazio | 19.395 | 12.219 | -37% |
Abruzzo | 18.592 | 10.226 | -45% |
Molise | 5.720 | 4.004 | -30% |
Campania | 38.026 | 22.815 | -40% |
Puglia | 184.826 | 119.398 | -35% |
Basilicata | 6.197 | 3.408 | -45% |
Calabria | 103.205 | 67.083 | -35% |
Sicilia | 49.281 | 38.439 | -22% |
Sardegna | 4.520 | 5.876 | 30% |
ITALIA | 463.701 | 302.470 | -35% |
Le stime sono effettuate rispetto al dato diffuso dall’ISTAT per il 2013 aggiornato al 3 novembre 2014