È il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ad annunciare con un tweet la soddisfazione per l’accordo politico raggiunto in tema di OGM nel territorio Comunitario. Da quattro anni si attendeva un esito positivo per le trattative finalmente portate a buon fine lo scorso 12 giugno dal Consiglio dei Ministri dell’Ambiente dell’Unione Europea: “Su Ogm in Ue vince la linea italiana.Orgogliosi dell’accordo raggiunto. #libertà di scelta per gli Stati e l’Italia dice NO agli #Ogm”, questo il testo condiviso da Galletti.
Occorrerà una seconda lettura in Parlamento Europeo, proprio durante il semestre di presidenza italiana che decorre da luglio, perché il testo dell’accordo sia definitivamente ratificato, da quel momento in poi i singoli stati potranno decidere autonomamente se limitare o vietare le coltivazioni di Ogm e su quali territori rendere operativo il provvedimento. Certo è che lascia qualche perplessità il punto, previsto nel testo, che non ammette motivazioni di carattere sanitario o ambientale per decretare il divieto di coltivazioni Ogm su un dato territorio; sono invece previste motivazioni di pianificazione urbanistica, obiettivi di politica agricola, destinazione del suolo e ragioni di politica pubblica per bloccare la domanda di un'azienda all'Ue di coltivare sementi transgeniche. Così, se l’Efsa, Agenzia europea per la sicurezza alimentare e la Commissione Europea dovessero approvare un Ogm, agli Stati membri spetterebbe l’ultima parola. Anche se le nuove regole non potranno interferire con la libera circolazione di prodotti e alimenti Ogm autorizzati dall’UE.
Per il Ministro, l’accordo, da cui si sono astenuti Belgio e Lussemburgo, rappresenterebbe un buon compromesso tra gli Stati più liberali e quelli assolutamente contrari agli Ogm, come l’Italia.