L’anno horribilis dei live club
Della crisi profonda del settore della ristorazione parliamo ormai dall’inizio della pandemia, seguendone le vicissitudini passo dopo passo. Ma non è migliore la sorte dei centri culturali e dei live club, che con cinema e teatri condividono una paralisi delle attività ormai tale da quasi un anno. Off Topic è un hub culturale molto noto e frequentato di Torino, nel quartiere Vanchiglia. Off Camp, invece, è il progetto che ha preso forma nell’ultimo mese negli spazi chiusi al pubblico del centro: un modo per resistere e migliorarsi, sfruttando l’inattività forzata per crescere e ampliare gli orizzonti da condividere con gli altri quando sarà possibile ripartire. Off Camp, ideato da Annarita Masullo e Daniele Citriniti, infatti, è stato un percorso di formazione interna lungo quattro settimane mirato a perfezionare tecniche, conoscenze e competenze dei trenta ragazzi che lavorano in Off Topic, con l’obiettivo di garantire loro la continuità lavorativa e insieme implementare i servizi al pubblico.
La risposta di Off Topic: Off Camp
Per questo l’intero team del centro culturale ha incontrato formatori di caratura nazionale per affrontare temi come il digital marketing, la comunicazione efficace, il fundraising, la progettazione culturale, il diritto dello spettacolo, il gender gap, l’ambiente e l’economia circolare. A buona parte di questo lavoro si è concentrato sulla riprogettazione del Bistrò che è parte dell’offerta di Off Topic, in stretta connessione con il calendario degli appuntamenti d’intrattenimento: le serate di reading, gli spettacoli di stand-up comedy, le performance teatrali o i concerti in acustico. Quando sarà possibile ripartire, dunque, il club di Vanchiglia lo farà con una marcia in più. A cominciare dall’offerta gastronomica. Le parole chiave di questo restyling sono autoproduzione, sostenibilità e ricerca. A sostenere il piano, nelle scorse settimane, sono arrivati a Vanchiglia professionisti della ristorazione, brand ambassador, wine specialist, rappresentanti della FIVI, per lavorare sulla selezione delle materie prime, sull’ottimizzazione dei processi di trasformazione in chiave antispreco, sull’apprendimento di nuove competenze di cucina e mixology.
Ripensare il Bistrò
Come la panificazione artigianale: a seguito di laboratori con panificatori esperti, d’ora in avanti la brigata di Off Topic sarà in grado di realizzare autonomamente gran parte degli impasti per pane e dolci, scegliendo le migliori materie prime. Mentre è già in cantiere la messa a dimora di un orto aromatico per coltivare in loco le erbe utilizzate in cucina e per la produzione di salse, colorate e originali, che diventeranno un elemento distintivo del “nuovo” locale. Ma si rinsalderà anche la connessione tra cucina e bar, per ottimizzare l’utilizzo di prodotti freschi come la frutta e la verdura, a partire da un processo di centrifuga che permetterà di utilizzare la polpa in cucina e la parte liquida per l’offerta beverage. In partnership con Compagnia dei Caraibi, inoltre, il Bistrò di Off Topic sarà tra i primi locali in città a proporre in carta una selezione delle etichette di Elemento Indigeno, catalogo di vini provenienti da tutto il mondo, selezionati in quanto espressione di un rapporto autentico tra vignaioli e terroir. Off Camp, infatti, è stato anche occasione di studio sul mondo del vino e della birra e sulla cultura del gin, del vermouth, del rum; formazione che permetterà di migliorare il lavoro del bar. “OFF CAMP è stata la migliore reazione alla pandemia che potessimo mettere in campo” spiega Annarita Masullo “Per più di un mese tutto lo staff si è dedicato ogni giorno all’analisi, alla ricerca e al confronto interno per migliorare l’esperienza del pubblico in ogni dettaglio. Un percorso che ci ha reso imprenditori e professionisti più consapevoli e più formati: il lavoro fatto al Bistrò, in particolar modo, è stato un concentrato di creatività e scoperta che ci ha permesso di realizzare delle piccole trasformazioni con un grande significato alle spalle, non solo economico ma soprattutto etico e professionale”. Non resta che aspettare la ripartenza per scoprirlo sul campo.