Tuscia, terra di boschi, della “Città che muore” ma soprattutto di nocciole. Lo sanno bene le grandi industrie dolciarie, che in questa bella zona a nord del Lazio hanno investito per poter garantire ingredienti made in Italy nelle loro ricette. Colossi come Loacker o Ferrero, che nel 2018 ha avviato il “Progetto nocciola Italia” con l’obiettivo di aumentare, entro il 2025, la produzione di frutta secca nella Penisola, elemento fondamentale per gli snack e la spalmabile più famosa di sempre.
Ma le piante del viterbese non se la passano molto bene: il clima sempre più incerto rende instabile l’agricoltura, e ora ci si è messa anche la cimice asiatica, parassita difficilissimo da debellare che sta decimando il raccolto.
La cimice asiatica che rovina i raccolti
In soccorso degli agricoltori, già messi a dura prova da piogge e siccità, arriva la vespa samurai, l’unica in grado di sconfiggere la cimice. Fondamentale, dopo i numeri sconfortanti dello scorso anno, che hanno visto un 70% in meno di raccolto per via delle condizioni climatiche avverse, che non solo hanno intralciato la fruttificazione, ma hanno anche favorito la proliferazione del parassita, che quest'anno sta rovinando il 40% del prodotto.
Ecco allora che scende in campo la vespa samurai, che sembrerebbe essere – secondo Confagricoltura – l’unica acerrima nemica della cimice, antagonista naturale che forse non la sconfiggerà del tutto, ma potrà rallentarla. Per sfruttare l'imenottero, però, serve l’autorizzazione da parte del ministero dell’Ambiente: occorre, infatti, una ricerca attenta e minuziosa per mettere in pratica il piano, da effettuare solo in zone esenti da trattamenti insetticidi, che potrebbero nuocere proprio alla vespa.