Per uno dei mercati rionali più frequentati e convenienti di Roma, quello di San Giovanni di Dio (ne abbiamo recentemente parlato qui), da anni si parlava di ristrutturazione per dare funzionalità e decoro all’area commerciale e all’intera piazza. Il 20 febbraio scorso la Giunta capitolina ha finalmente approvato il progetto definitivo di riqualificazione del mercato fulcro del quartiere romano Monteverde Nuovo, sbloccando un intervento che si trascinava da anni.

Il mercato di piazza San Giovanni di Dio come si presenta oggi
Non si tratta di rifare semplicemente il trucco. Si tratterà di una completa riorganizzazione della piazza. Al posto dell’attuale mercato, con le strutture fisse che risalgono agli anni Sessanta e un aspetto di baraccopoli circondata dal traffico, sorgerà una struttura che – nelle previsioni del progetto – sarà luminosa e multifunzionale, dalle linee essenziali e articolata su diversi livelli, con soluzioni costruttive e impiantistiche sostenibili, circondata dal verde. L'idea è quella di ricalcare i mercati europei, il progetto ricorda infatti i mercati coperti di Londra.

Progetto dello studio ABCPLUS per la riqualificazione del mercato di piazza San Giovanni di Dio
Ospiterà il mercato con i suoi box di macellerie, pescherie, salsamenterie, fruttivendoli, coltivatori diretti, inoltre un parcheggio, servizi igienici e locali aperti anche nel pomeriggio e di sera. Il nuovo mercato rientra in un più ampio piano di interventi nell’area circostante, tra i quali la riqualificazione di via Ozanam, il rifacimento del manto stradale della Circonvallazione Gianicolense e il potenziamento della linea tram 8.

Il progetto di riqualificazione del mercato
Tra i vari progetti in lizza è stato scelto quello dello studio ABCPLUS (Architetti Braggio Capuzzo). La nuova struttura sarà realizzata nell’area compresa tra la Circonvallazione Gianicolense, via Giuseppe Ghislieri, via Federico Ozanam e la stradina parallela alla Circonvallazione Gianicolense. All’interno troveranno posto 66 box commerciali di 16 metri quadrati, 20 box più grandi di 24 metri quadrati (con area separata per il deposito o il laboratorio) e 19 banchi di 10 metri quadrati per i produttori agricoli. Per la realizzazione della nuova struttura è stato previsto un investimento di 17 milioni di euro.

Step in vista della costruzione della nuova struttura
Con l’approvazione del progetto da parte della Giunta capitolina, dal 20 febbraio è stato avviato l’iter per la realizzazione del nuovo mercato. «Prima della costruzione della struttura sono necessari alcuni step amministrativi – precisa Elio Tomassetti, presidente del XII Municipio – attualmente siamo nella fase della progettazione esecutiva, che durerà 45 giorni. Seguiranno le procedure di verifica e la validazione del progetto, poi la gara d’appalto, prevista entro settembre prossimo. I lavori per la realizzazione del nuovo mercato saranno avviati nel 2026 e dureranno dai 2 ai 3 anni».

Nel frattempo, i circa 100 banchi distribuiti su un lato della piazza dovranno essere spostati altrove. Non lungo via Ghislieri, via adiacente al mercato, come qualcuno ipotizzava. «Il mercato provvisorio sarà situato nelle vicine piazza delle Salette e via Fabiola» precisa Tomassetti.
Cosa dicono gli operatori del mercato
Quali sono gli umori degli operatori del mercato? «Dopo tanti anni di promesse, rinvii e belle parole, siamo diffidenti e sfiduciati – dice uno storico rivenditore che vuole rimanere anonimo – da oltre 40 anni sento parlare del nuovo mercato, ho cominciato a lavorarci a 20 anni, ora ne ho più di 60».

Il malcontento riguarda anche il mancato coinvolgimento dei diretti interessati. «Abbiamo saputo dell’approvazione del progetto del nuovo mercato da Facebook nel profilo di un comitato di quartiere della zona Monteverde Nuovo-Colli Portuensi» racconta la titolare del box Gianfranco & Antonella.
Senza contare le spese dell’allestimento provvisorio dei banchi durante la costruzione del nuovo mercato e quelle per la rimozione e lo smaltimento dei box vecchi. «Sono in corso valutazioni», fanno sapere dal XII Municipio. Ma gli operatori temono che saranno «sulle nostre spalle».