"Con le regole Salvini vendere il vino è diventato un'impresa. Servono più taxi e treni". L'allarme dei ristoratori delle Langhe

17 Gen 2025, 16:05 | a cura di
Ad un mese dall'entrata in vigore del Codice della strada di Salvini, il bilancio degli imprenditori piemontesi è già pesantissimo: i clienti non vanno oltre un calice. E anche le grandi fiere tremano

Nuovo Codice della strada italiano ed esigenze dell'enoturismo sembrano proprio non andare d'accordo. Le regole sull'inasprimento delle sanzioni per guida in stato di ebbrezza (a parità di limiti alcolemici) stanno spaventando gli utenti nelle occasioni di consumo fuori casa. A soffrire sono soprattutto gli operatori del settore horeca. Un'altra testimonianza, tra le tante giunte in questo primo mese del 2025, arriva dalle Langhe, cuore del turismo piemontese, area vitivinicola patrimonio dell'Unesco, particolarmente gettonata in autunno-inverno per le eccellenze enogastronomiche, tra tartufi, agnolotti del plin, vitello tonnato accompagnati da Dop uniche come Barolo e Barbaresco. Proprio le Langhe stanno facendo sentire la propria voce, raccolta in un reportage del quotidiano Domani. I ristoratori lamentano, per la maggior parte, una sensibile riduzione delle vendite di vino che potrebbe mettere in difficoltà i bilanci, se il trend non dovesse rientrare rispetto a quanto accade in questo primo mese di applicazione delle nuove regole.

Le richieste del settore horeca

Dalla Locanda in Cannubi di Barolo alla Trattoria del bollito di Alba, passando per l'osteria Campamac di Barbaresco, i segnali di un nuovo atteggiamento dei clienti sono evidenti. Alcuni gestori, come Gianni Bertolini (Locanda in Cannubi) evidenziano la paura tra gli ospiti, che si concretizza nell'ordinare appena due calici di vino in un tavolo da due persone oppure una sola bottiglia in un tavolo da sei a otto persone.

Alfredo Voci (manager di Campamac) guarda oltre e sottolinea la cattiva informazione a proposito delle nuove regole della legge firmata dal ministro dei Trasporti: «Il problema non è la legge ma le infrastrutture che vanno ampliate. Nelle Langhe - dice l'imprenditore piemontese al quotidiano Domani - non ci possono essere tre taxi, soprattutto dopo questa legge. Quando si prende un provvedimento, è giusto pensare alle conseguenze e mettere le persone nelle condizioni di potersi comunque godere la cena o il pranzo». Come prevedibile, le nuove sanzioni contenute nel Codice della strada hanno indotto i clienti a privilegiare i vini al calice. Marta Amato, che gestisce ad Alba il ristorante Museum, parla di impatto non eccessivo sulla vendita di alcolici rispetto al Natale 2023: «La richiesta di calici è già in aumento da un po' di anni» e il ristorante albese consente di fare sia l'alcol test sia di portare a casa la bottiglia non finita.

Tartufi bianchi di Alba

Il possibile effetto negativo sui grandi eventi

Le preoccupazioni sono anche sui possibili contraccolpi della nuova legge Salvini sui grandi eventi nel territorio di Alba. Tra questi c'è Vinum, la fiera internazionale dei vini del Piemonte, in programma ad aprile e maggio 2025, e il prossimo autunno c'è la seguitissima Fiera del tartufo, tra ottobre e dicembre. A parlare dalle colonne di Domani è Stefano Mosca, direttore generale dell'ente fiera che annuncia una lieve modifica degli orari di Vinum, la possibilità per i partecipanti di farsi dei controlli, con l'invito a non salire in auto dopo la degustazione. Altro tema è quello delle infrastrutture: «Se vengono imposte determinate regole, lo Stato deve offrire alternative». Per la prossima primavera, in occasione di Vinum, la richiesta è quella di aumentare le corse dei treni: «Solleciteremo quelle nei giorni festivi - ha sottolineato Mosca - che sono i giorni critici per l’evento».

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