Milano continua a muoversi in direzione dell’Expo 2015. E prova a far dimenticare le difficoltà di un’organizzazione quanto mai complessa e dispendiosa a piccoli passi, cominciando dal recupero di aree verdi della città, spazi di condivisione che portino a riappropriarsi del territorio urbano. Un territorio che sa ancora offrire piacevoli sorprese.
Così parco Sempione tornerà ad ospitare gli apicoltori, in una grande cascina dimenticata alle spalle di Torre Branca che il Comune assegnerà tramite bando ad associazioni che ne sappiano valorizzare le potenzialità, sfruttando l’ampio spazio interno e 3000 metri quadri all’aria aperta per realizzare orti didattici, laboratori, una ciclofficina e un’area dedicata alle arnie delle api. Recuperando peraltro una situazione preesistente negli anni Novanta, quando la cascina ospitava una delle prime aziende apistiche lombarde, la Famiglia Gramatica, impegnata per anni in un’attività didattica coinvolgente e istruttiva sul mondo delle api, quando i bambini di città potevano apprendere sul campo i segreti della produzione del miele, muniti di tuta e scafandro. Un progetto di rinascita sembra così possibile, anche seguendo l’esempio del passato, e mira a convogliare negli spazi multifunzionali dell’area (predisposta anche per l’apertura di un ristorante) una serie di attività sostenibili, che includano la valorizzazione della biodiversità, la cultura del riciclo, la promozione dell’agricoltura naturale, di una filiera a Km 0 e di una sana alimentazione, attrattiva per giovani, studenti e famiglie.
Intanto nel cuore del Parco Agricolo Sud, l’Associazione Cascinet ha ottenuto in concessione dal Comune di Milano la cascina di Sant’Ambrogio alla Cavriana, custode di un affresco trecentesco risalente ad un insediamento di monache benedettine del XIII secolo. Qui, un ambizioso progetto di recupero, reso possibile dalla collaborazione di laureati in agraria, scienze alimentari, economia, architettura, porterà alla realizzazione di uno spazio pubblico con finalità socio culturali: orti, fattorie didattiche, feste agricole stagionali, spazi creativi e postazioni street food. Begli esempi di una città che aspira alla modernità.