Cuciniere e non cuoche, le donne di casa che custodiscono un patrimonio di ricette e segreti gastronomici che rende viva e unica nel suo genere la tradizione millenaria della cucina italiana. Quelle cuciniere che, grazie al progetto Assaggia – il nuovo brand ideato dall’imprenditore romano Leonardo Stabile insieme a Enrico Bagnoli – prendono il posto di chef stellati e cuochi acclamati, portando alla ribalta la cucina di casa, quella delle mamme e delle nonne: sapori della memoria che valorizzano un vasto paniere di ingredienti e materie prime che raccontano un territorio.
Così tra cozze “arraganate”, zuppa gallurese e “mazza frissa”, da qualche giorno gli ospiti del primo locale Assaggia, che ha aperto i battenti nella Piazzetta della Darsena vecchia di Porto Rotondo, possono scoprire la tradizione gastronomica e il patrimonio enologico della Sardegna attraverso la sapienza e la memoria storica di Francesca Ghera Calvisi da Olbia, “una massaia che cucina per passione”, come si definisce lei, che si muove agile nello spazio supertecnologico allestito nella rinomata località marittima.
Prendendo avvio dalla riscoperta della buona tavola sarda – nel luogo che simbolicamente festeggia quest’anno il cinquantenario della sua fondazione – il percorso del progetto è molto più articolato e prevede di muoversi tra le storie dell’Italia gastronomica, con la prossima apertura di nuovi locali in tutta la penisola e l’ambizione di creare una rete “Assaggia” che possa affermarsi anche all’estero, promuovendo i sapori italiani nel mondo. Con una formula che sposa l’orario dell’aperitivo: i piatti della tradizione locale sono infatti serviti in piccole monoporzioni, dall’antipasto al dolce, in abbinamento ai vini delle aziende più significative del territorio. Estendendo il servizio anche al momento della colazione, con i dolci fatti in casa e i profumi di una volta, o alla degustazione di liquori e vini da meditazione in una spazio rilassato dall’atmosfera informale. E il grande merito di contribuire allo sviluppo dell’economia locale, valorizzando prodotti delle aziende agroalimentari dell’area di riferimento e selezionando professionalità nell’ambito territoriale.