I beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata finiranno nelle mani dei giovani agricoltori. A un prezzo agevolato. Ministero dell'Agricoltura e ministero dell'Interno hanno siglato a Roma un protocollo d'intesa che punta a stimolare la giovane imprenditoria agraria e a restituire alla comunità i beni sottratti alle mafie. La firma è stata sottoscritta dai ministri Francesco Lollobrigida e Matteo Piantedosi.
Un patrimonio da 9mila terreni
Il progetto di reimpiego a scopo sociale del patrimonio fondiario confiscato conta ben 9mila terreni. L'Agenzia per i beni confiscati assegnerà al Masaf che, a sua volta disporrà, attraverso l'Ismea, la messa a bando pubblico. Per i giovani imprenditori l'uso dei terreni sarà a titolo oneroso tramite un canone agevolato, nel rispetto delle normative europee in materia di aiuti di Stato. L'intesa prevede, inoltre, che i concessionari siano obbligati alla realizzazione, nei terreni assegnati, di iniziative di tipo sociale e didattico-divulgativo, con la presenza di lavoratori extracomunitari in regola con il permesso di soggiorno e di persone con disabilità, nell'ambito di progetti che puntano al loro recupero al reinserimento lavorativo.
Nella prima fase pronti 1.400 terreni
I proventi derivanti dalle concessioni stipulate, hanno spiegato i due ministri in una conferenza stampa, saranno fatti affluire in un apposito capitolo di bilancio del Masaf. In questa prima fase, come ha spiegato il direttore dell'Agenzia, Bruno Corda, verranno assegnati 1.400 beni, coniugando l'esigenza di destinazione del bene che altrimenti sarebbe un costo per lo Stato, e l'esigenza di valorizzazione dell'imprenditoria giovanile. Il protocollo tra i ministeri, come ha spiegato lo stesso Piantedosi, punta a «fronteggiare il problema dello spopolamento delle aree interne. Il governo - ha affermato - sta puntando moltissimo sull'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati, potenziandola e mettendo a disposizione risorse». Sono quasi 24mila i beni assegnati dall'Agenzia dall'inizio della sua attività.
Un contributo contro l'abbandono dei territori
Per il ministro Lollobrigida, l'iniziativa contribuisce al rilancio delle attività agricole, grazie alle innovazioni portate dai giovani. Il pensiero è all'abbandono del territorio definito da Lollobrigida «più drammatico di qualunque altro contesto europeo. C'è stato un decremento del 35% delle aziende agricole negli ultimi 30 anni: serve un approccio logico alla materia, senza considerare agricoltore come un problema rispetto alla gestione del territorio».