Nuove regole di etichettatura, cosa cambia per il vino? Proviamo a fare chiarezza. Prima di tutto si tenga presente che il regolamento 1169/2011 che entrerà in vigore il prossimo 13 dicembre riguarda tutti i prodotti alimentari: è quindi una normativa “orizzontale”. In particolare l’etichettatura dei prodotti vitivinicoli è già disciplinata da una normativa specifica: Regolamento (UE), n. 1308/2013 e il Regolamento della Commissione Europea 607/2009.
Per cui secondo il principio giuridico lex specialis derogat generali, per gli operatori del vino, l’entrata in vigore del nuovo Regolamento 1169/2011 non segnerà grossi cambiamenti, come ricorda anche il segretario generale dell'Uiv Paolo Castelletti: “In generale è un regolamento che non comporta particolari problemi o rivoluzioni, tuttavia abbiamo più volte sollecitato la Commissione Europea e il Ministero dell'Agricoltura a mettere nero su bianco alcuni aspetti che potrebbero generare confusione”. Per esempio? “Una tra tutte la dimensione minima dei caratteri: il nuovo regolamento prevede che le indicazioni obbligatorie in etichetta siano stampate in modo da assicurare chiara leggibilità, in caratteri la cui parte mediana (altezza della x) sia pari o superiore a 1,2 mm. A volerle pensarle tutte il dubbio è: si parla di caratteri minuscoli. Ma qual è la direttiva per chi usasse il maiuscolo?”. Oltre alle dimensioni delle scritte, il Regolamento rende obbligatoria (ma lo era già) l'indicazione degli allergeni - solfiti, albuminia, caseina - e la quantità netta del prodotto. Va da sé, che per i vini biologici si fa riferimento ad un regolamento a parte. Altri punti da chiarire riguardano il modo in cui la norma Speciale già esistente deve coniugarsi con questa orizzontale. “L'orientamento di solito è di attenersi alla prima” dice Castelletti “ma in questo preferiamo essere confortati dalla Commissione Ue. Rientra in questa casistica la lingua da usare in etichetta”.
Il regolamento 607 sul vino fa riferimento alla possibilità di usare una o più lingue, invece il nuovo regolamento aggiunge che deve trattarsi di “ una lingua facilmente comprensibile per il consumatore”. Ma nella pratica quale sarebbe, visto che il consumatore può essere anche non italiano?
Ancora si pone il problema della data di scadenza: “Rimangono esentati le bevande alcoliche e si specifica che lo sono i vini, i vini spumanti, i vini liquorosi, etc. Ma il regolamento non menziona i vini frizzanti. Una dimenticanza? Probabilmente, ma ci auguriamo di ricevere indicazioni prima di dicembre”.
A cura di Loredana Sottile