L'Unione Europea ha dato il via libera ufficiale alla nuova Igp toscana, quella della Ciliegia di Lari. Si tratta della trentaduesima iscrizione nel registro delle denominazioni di origine regionali: per la Toscana è la numero sedici. E così la regione si conferma come quella con il maggior numero di certificazioni per vino e cibo legate al suo territorio.
La certificazione Igp è legata al territorio, non alla cultivar
Importante, questo riconoscimento, per il ruolo che hanno avuto soprattutto gli agricoltori toscani che sono stati particolarmente attenti a non standardizzare la scelta delle cultivar anche a scapito di risultati legati esclusivamente al busines. “Il disciplinare di produzione prevede un’ampia varietà di ciliegie con una grande attenzione alla biodiversità – afferma la vicepresidente Stefania Saccardi, assessora all’agricoltura - I produttori hanno inserito, accanto a varietà di ciliegie di tipologia più commerciale, produzioni più antiche, particolarmente profumate e aromatiche, seppur più delicate. Con questo riconoscimento si dà atto all’impegno dei nostri territori per una coltivazione che altrove è residuale e che un tempo era ancor più estesa della zona di Lari e Casciana Terme”.
Una ciliegia precoce e molto attesa
“E’ un successo per le produzioni agroalimentari della Toscana e un riconoscimento meritatissimo per questa speciale qualità di frutto, il più atteso della primavera tra le nostre coltivazioni toscane e abbastanza precoce nel panorama nazionale - afferma il Presidente della Regione, Eugenio Giani - Questo riconoscimento si deve all’impegno dell’Associazione dei produttori della ciliegia di Lari, che tra gli associati ha molte aziende guidate da giovani, e che è stato supportato dalla Regione negli anni. Si apre un futuro di qualità e di nuove prospettive occupazionali, grazie a una produzione che storicamente era concentrata nelle colline tra Lari e Casciana Terme, oggi unite in un solo Comune”.