La Tuscolana è un continente a sé: parte del VII Municipio, il quartiere più popoloso di Roma, include vari mondi, che, dall’anima romanesca e popolare del Quadraro si è ampliata negli ultimi anni a essere riferimento per la comunità cinese.
La crescita nei numeri
I dati del Comune di Roma, al 2022, ci dicono che delle oltre 19mila persone di origine cinese iscritte all'anagrafe della Capitale, la comunità del VII Municipio ha superato quella storica del I (concentrata intorno a piazza Vittorio, zona Esquilino) avvicinandosi alla più nutrita, i 5mila che vivono nel limitrofo V Municipio, quello di Torpignattara, per intenderci. Una comunità dinamicissima dal punto di vista commerciale quella cinese, che, soprattutto nella sua parte più giovane, vive il quartiere e i suoi locali, modellandone di conseguenza l’offerta ristorativa. Così non sorprenderà, che, dove negli anni si sono intervallati negozi di chips, di sigarette elettroniche, di cialde e cbt store, oggi ci sia un brulicare di localini che servono ad esempio il bubble tea (bevande aromatizzate a base di te, latte e palline di tapioca), con l’arrivo anche dei franchising internazionali.
Mania bubble tea
Youyou Tea è una srl fondata nel 2013 ed è stato il primo bubble tea shop a comparire sulla Tuscolana un decennio fa: oggi conta tre sedi a Roma (le altre su via Appia Nuova e all’Esquilino) e una a Taranto, propone la ormai famosa bevanda inventata a Taiwan negli anni '80 «perfezionata secondo i gusti degli italiani». Così pure Bad Monkey, più vicina a Cinecittà, che serve bubble tea, frappè, dolci e bao, anche in formule aperitivo, attiva da circa 5 anni, con una seconda sede nel quartiere Nomentano. A seguire la psichedelica Bubble Tea Sbam, in una strada interna del Quadraro nuovo, con cocktail e forniture di bubble tea per terzi. Locali colorati e zuccherosi, come le bevande che propongono, che negli ultimi due anni hanno avuto un'ulteriore esplosione, con imprenditori che arrivano da fuori Roma e una platea di giovanissimi, di origine orientale, ma non solo.
Quel filo rosso che lega via Sarpi e la Tuscolana
Franchising cinese, società milanese di Chen Zhijian (e primo negozio in via Paolo Sarpi) è Lankee, a Roma da luglio 2023 (via Tuscolana 1370): il fondatore, Liu Huan, vanta numerosi premi nella mixology e nella fast drink industry cinese. Autunno 2023 al civico 759 di via Tuscolana apre Oops Bubble Tea: serve anche le wheel cake (dolcetti sempre di tradizione taiwanese), in questo caso solo un’omonimia con un locale di via Sarpi. Altro colosso dei franchising internazionali fondato nel 1997, con centinaia di locali tra Cina, Europa e Usa, è CoCo, che parte in Italia con la società lombarda di Liang Wenxia e un primo locale sempre in via Paolo Sarpi a Milano (qui pregi e difetti della Chinatown meneghina); a Roma approda nei primi mesi del 2024, nei pressi della metro Porta Furba, promettendo la miglior qualità di bubble tea, juice and fruit tea. E il censimento non è completo, perché a queste insegne vanno aggiunti i numerosi locali - sempre nello stesso VII Municipio - nati negli ultimi mesi intorno all’Appia Nuova (zona che vive più o meno gli stessi cambiamenti commerciali), tra bubble tea shop e pasticcerie specializzate in torte di taro e mochi.
Ristorazione e nuove generazioni
Sabato sera di dicembre 2024, i negozi di via Tuscolana hanno abbassato le saracinesche, la gente in strada è ormai scemata, qualcuno esce dal cinema Atlantic, ma decine di ragazzi sono in fila davanti a un'insegna coloratissima: è Ramen Shifu, ristorantino aperto lo scorso 22 settembre che ammicca alle atmosfere manga di Tokyo (addirittura una ricostruzione della metro Shibuya nel piano inferiore). Tre locali a Milano, uno a Roma, il marchio è nato a Madrid, ma la società Ramen Shifu Italia di Xia Wenqui & Co. ha sede a Napoli, dove gestisce Yoshi Ramen. La proprietà è cinese, la proposta ispirata al Giappone e piace soprattutto agli italiani.
Fusion vs tradizione regionale
Ha passato il giro di boa dei 10 anni invece Sushi&Noodles, società italo-cinese, con tre eleganti sedi a Roma, approdata sulla Tuscolana nel 2019 e che ha dato il via a un approccio differente, più ricercato, ai ristoranti asiatici in zona. Qui la cucina però soffre della banalizzazione molto usuale che unisce tradizioni giapponese e cinese in un calderone unico. Poco più in là, dall'altro lato della strada, c'è One Restaurant, ristorante fondato da un gruppo di studenti cinesi, sempre nel 2019, proprio con l'intento di superare certe mescolanze poco autentiche e far conoscere le vere sfumature della cucina regionale cinese - nello specifico quella del Sichuan - al pubblico romano. L'insegna, abbastanza contenuta negli spazi, è diventata un must per gli amanti dell'Oriente e oggi conta su altri due locali: uno, One Noodles, focalizzato sugli spaghetti, è sempre qui al Tuscolano (viale Marco Fulvio Nobiliore 54), l'altro a Firenze. In tavola piatti come il pollo Kongpao, il manzo con verdure in aceto o l'hot pot di agnello.
Hot pot di tendenza
Proprio l'hot pot, piatto tradizionale molto conviviale, basato sulla cottura al tavolo di carne, verdure o pesce in una casseruola di brodo bollente (conosciuto in Europa come fondue chinoise), sta negli ultimi mesi sbancando nella Capitale. Al Tuscolano, su questa scia, ha aperto Lao Hot Pot: un locale molto grande, in via dei Consoli 143, nato, dopo un restyling degli ambienti, al posto di uno storico all you can eat del quartiere. Qui la proprietà, il servizio e molta della clientela sono cinesi, l'atmosfera oltremodo autentica (con qualche incomprensione linguistica a volte), l'ambiente è diviso in due zone, una più avveniristica, l'altra più tradizionale. C'è anche lo spazio per il karaoke, esclusivamente in cinese o in inglese, però.
Il fenomeno ravioleria
Se l'hot pot è la tendenza del momento, si può dire che ravioli e bao siano diffusi da tempo. Le piccole raviolerie incentrate sul take away sono tante in città e in zona Tuscolana, nell'ultimo anno, sono nate molte insegne pop e colorate, come Bao&Co e Bella Bao. Tra le tante, però, un locale ha proprio sbancato, posizionandosi in un segmento più ampio e divulgativo rispetto al tradizionale mercato della ristorazione cinese.
BabaBao è un'insegna nata nel 2023 per mano dell'imprenditrice Zhu Jie, in via Scribonio Curione 42 (a due passi dalla metro Numidio Quadrato) e, nel giro di poco più di un anno, ha triplicato, approdando sull'Appia Nuova e, da poche settimane, a viale Regina Margherita. Comunicazione social dinamica, ambienti iper decorati, che ricostruiscono in chiave vintage e pop l'immaginario della Cina, insieme a "sfogline" e "sfoglini" che lavorano la pasta fresca in diretta, a vista del cliente. Un menu vario, con fritti, noodles, riso e 12 tipologie differenti di ravioli, dagli xiao mai agli xiao longbao, in tante farciture diverse. Esperienza esotica e divertente.