Una bottiglia di vetro avvolta da foglie come metafora di un’agricoltura che rispetta l’ambiente e che si impegna per un mondo migliore. È questa l’immagine - non solo metaforica - con cui Zignago Vetro ha voluto omaggiare Arnaldo Caprai, la cantina vincitrice del Premio Speciale per la Vitivinicoltura Sostenibile della guida Vini d’Italia 2023 di Gambero Rosso. All’azienda umbra andranno ben 10mila esemplari per imbottigliare il proprio vino.
Un gesto carico di significato, che esprime anche l’impegno sostenibile di lungo corso di Zignago Vetro. Ne abbiamo parlato con Biagio Costantini, direttore commerciale food &beverage del gruppo veneto.
Da dove viene l’idea della bottiglia sostenibile e quali sono le sue caratteristiche?
La sostenibilità esiste, ma non si vede. Passa sottotraccia, invisibile ai nostri occhi. Le azioni sostenibili sono quanto di più valoroso possiamo intraprendere di questi tempi, eppure nessuno le nota. Possono educare le persone, sono un promemoria su quanto ci sia ancora da fare per salvaguardare il pianeta, se solo fossero visibili. Per renderla visibile, Zignago Vetro ha dato forma alla sostenibilità. Una forma simbolica, ma che crediamo abbia un forte significato: la Bottiglia Sostenibile infatti premierà ogni anno la cantina che più si è distinta per una vitivinicoltura sostenibile.
Come è questa bottiglia?
Nel marchio della Bottiglia Sostenibile, il logo di Zignago Vetro affianca alcune foglie, sintesi del concetto di agricoltura. Il vetro è sostenibile per natura e invita il suo ospite, il vino, ad essere altrettanto. Le foglie, a loro volta, avvolgono la bottiglia e ricordano che la lezione del vetro è stata ascoltata: la cantina vincitrice è infatti la più sostenibile d’Italia.
Quali sono i valori che vi legano al Gambero Rosso?
Gambero Rosso e Zignago Vetro condividono i valori della sostenibilità e dell’innovazione del settore vitivinicolo. Per questo hanno stretto una forte collaborazione. Insieme, si può correre in avanti, verso un mondo migliore. Abbiamo pensato che la cantina che più si è contraddistinta per la sostenibilità enologica meritasse un riconoscimento. Per non essere invisibile. Perché le sue azioni fossero da esempio per gli altri. Per mostrare a tutti che si può essere sostenibili.
In un momento come questo, in cui c’è anche un problema legato alla reperibilità e al prezzo del vetro, 10mila bottiglie per la cantina Arnaldo Caprai rappresenta un gesto simbolico importante.
Più che un gesto simbolico, noi crediamo che sia un gesto profondamente significativo: Zignago Vetro si è infatti impegnata a fornire alla cantina vincitrice 10mila Bottiglie Sostenibili, oltre a quella simbolica consegnata il giorno della premiazione, a dimostrazione che la sostenibilità abbia bisogno di azioni concrete per essere veicolata, trasmessa e realizzata. Noi crediamo fermamente in questo progetto, e speriamo che tutti i produttori possano man mano seguire l’esempio di Arnaldo Caprai e ambire ad aggiudicarsi questo importante riconoscimento. Il premio per la vitivinicoltura sostenibile di Gambero Rosso non poteva che avere come binomio il vetro, un materiale sostenibile per natura e riciclabile all’infinito. È importante mandare un messaggio al cliente finale: il consumatore acquisterà o consumerà infatti un prodotto che, di fatto, è concretamente e realisticamente al 100% sostenibile.
3 Bicchieri 2023 Gambero Rosso © Francesco_Vignali_Photography
In un periodo storico in cui la sostenibilità è diventata un’esigenza oltre che una scelta morale, quale sarà il futuro del vetro per il vino?
Il vetro, proprio per sua natura, è un materiale che si presta al concetto di sostenibilità e, soprattutto, di circolarità: il vetro è un materiale riciclabile al 100% per un numero infinito di volte e senza alcun degrado nella qualità del nuovo contenitore; la sua perfetta riciclabilità fa sì che possa essere prodotto anche interamente partendo dal vetro stesso. I benefici conseguenti sono molteplici e molto importanti: il minor impiego di materie prime vergini, il minor consumo di energie, le minori emissioni in atmosfera. In Italia, nel corso degli ultimi anni, il recupero e reimpiego del vetro da parte dell’industria produttrice di contenitori in vetro è stato notevolissimo e soprattutto Zignago Vetro ne è stata protagonista, avendo investito negli anni nella creazione e nello sviluppo di impianti dedicati al trattamento del rottame di vetro per poterlo predisporre al successivo riutilizzo negli stabilimenti vetrari (Vetreco, Vetro Revet e Julia Vitrum). Ad oggi Zignago Vetro utilizza fino al 90% di rottame di vetro riciclato per produrre una nuova bottiglia di vetro destinata al segmento vino. Le caratteristiche di salubrità, di perfetta conservazione e di riciclabilità di questo materiale si combaciano perfettamente con l’esigenza di avere un mondo più pulito nel futuro. Proprio per questo crediamo che il vetro sia il materiale del futuro e che sempre più si prediligerà il vetro come materiale di imballaggio.
Zignago Vetro è da sempre molto attenta alle scelte green. Quali sono i principali risultati ottenuti fino a ora e quali i prossimi obiettivi?
Zignago Vetro fa della sostenibilità uno dei suoi valori principali: proprio a conferma di questo ha legato le sue attività all’Agenda 2030 dell’Onu, con l’obiettivo di evidenziare il proprio contributo al raggiungimento degli SDGs. Inoltre, dal 2021 è membro del Global Compact delle Nazioni Unite. In Zignago Vetro la sostenibilità non è un concetto teorico che rischia di ricadere nel greenwashing, ma è fatta di azioni concrete, di strategie e di obiettivi. Ogni anno l’azienda setta dei goals sostenibili - precisi e misurabili – per l’anno successivo, oltre ad aver stabilito un ricco programma di obiettivi al 2030 sia per la parte ambientale, che sociale e di governance. Possiamo dire che il nostro impegno tangibile ci sta dando molti risultati: proprio nel 2021 abbiamo ottenuto la certificazione Platinum da parte di Ecovadis (rientrando nell’1% delle migliori società valutate in ambito ESG), oltre ad aver ottenuto ottime valutazioni da parte delle società di rating in questo ambito. Moltissime sono le iniziative che abbiamo avviato per la sostenibilità, tra cui quella in sinergia con le società che si occupano di reperire e trattare il rottame proveniente dalla raccolta urbana.
Come funziona nello specifico e chi coinvolge?
Si tratta di un progetto unico in Italia, il primo nel suo genere, volto al coinvolgimento dei nostri clienti e stakeholders in generale, al fine di incrementare e migliorare la catena di riciclo del vetro. In questo modello circolare, il Gruppo ha avviato delle relazioni con una rete di distributori, il cui obiettivo è quello di reperire il rottame di vetro (contenitori vuoti, rotti o deteriorati che verrebbero gettati) direttamente presso i clienti di Zignago Vetro. Questi partner, una volta svolta la raccolta del rottame di vetro di prossimità – in modo tale da ridurre quindi al minimo i costi relativi al trasporto e alle emissioni di CO2 – si occupano poi anche del relativo trasferimento verso i centri di trattamenti del rottame di Zignago Vetro, sempre seguendo delle logiche di prossimità.
È una sorta di servizio “porta a porta” per il rottame di vetro, in cui beneficiano contemporaneamente sia il cliente, che il centro di trattamento che il produttore di vetro. Al momento siamo in una fase iniziale di questo progetto, in cui abbiamo raccolto molte adesioni tra le cantine medio-grandi del nord Italia e stiamo quindi operando per loro seguendo questa logica. L’obiettivo è quello di incrementare la rete di stakeholders – come cantine medio-piccole, il mondo della ristorazione e dell’Horeca in generale – che aderiscono a questo progetto, estendendolo possibilmente su tutto il territorio nazionale.
a cura di Loredana Sottile
