Vino&Cervelli: il segreto della ricerca del Monte

14 Nov 2011, 16:34 | a cura di

Ecco com'è nata l'idea del Wine Index

Una squadra di cinque economisti che lavora su una doppia filiera di dati: i prezzi rilevati da Ismea
e le indicazioni che arrivano dai produttori-clienti della banca. Il risultato? Il Forum del 25 novembre.

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Quando fu lanciato l’anno scorso, in occasione del 1° Forum Montepaschi sul vino italiano (era il 12 novembre 2010 e, in quell’occasione, Tre Bicchieri vi dedicò quasi tutto il numero), qualcuno – ma non si trattava dei produttori – storse un po’ il naso: l’associazione tra l’Mps Wine Index ed il Liv-ex di Londra, il principale future di settore, non convinceva.

 

Come era possibile che un indice MPS che rappresentava una bottiglia virtuale di vino italiano esportata nei mercati internazionali, e che quindi comprendeva sia vini di qualità sia vini comuni,  avesse una tendenza in termini di prezzo simile a quella del principale future di settore, il cui sottostante è rappresentato quasi solo da vini pregiatissimi tra cui l’Ornellaia e Sassicaia?

 

Quest’anno, alla vigilia del 2° Forum Montepaschi  la squadra dei researcher dell’ufficio studi della banca che ha curato la ricerca, guidata da Lucia Lorenzoni, si prenderà più di una soddisfazione. Perché l'Mps Wine Index funziona e la sua stretta correlazione con il future di settore è stata ampiamente confermata in questo anno. Infatti i prezzi sono tornati a crescere durante tutto il 2011 ed il future di settore ne anticipa di circa 3-6 mesi le tendenze.

 

Chi ha messo a punto l'indice, Lucia Lorenzoni (nella foto), 40 anni, laurea e master all’università di Siena, è stata anche analista a Credit Suisse a Londra, quindi, il mercato dei futures lo conosce bene. E quando l’anno scorso il capo dell’ufficio studi, Alessandro Santoni, le chiese di preparare il “sottostante culturale” per il 1° Forum del Vino, il suo primo pensiero fu proprio il Liv-ex. Ha replicato il modello, con la collaborazione dell’Ismea che fornisce l’andamento dei prezzi di un’ottantina di vini di qualità e dei vini da tavola (che rappresentano la metà dei consumi nazionali).

 

Oltre all’Indice, comunque, al Forum del 25 novembre sarà presentata anche una ricerca sulla Toscana e Siena che deriva dall’elaborazione di dati raccolti dai product specialist della Banca (quelli che trattano con i clienti-produttori di vino) e “lavorati” dalla squadra di Lucia Lorenzoni.

 

Una squadra che va presentata: Giuseppe Alfano, laurea e master all’università di Napoli; Marcello Lucci, economista, laurea alla Sapienza di Roma; Nicola Zambli, laurea e master a Siena; e, infine, Raffaella Stirpe, laurea a Siena con master in finanza e nuove tecnologie dell’informazione. In questi giorni Lucia, Marcello, Giuseppe, Nicola e Raffaella sono impegnatissimi ad analizzare centinaia di questionari consegnati ai clienti-produttori e arrivati con risposte molto articolate a quesiti come questo: quali sono le principali problematiche del settore vitivinicolo (assegnare un punteggio da 0 a 5 a seconda dell’importanza): riduzione dei consumi interni; crescita dei costi; concorrenza; accesso ai mercati internazionali; difficoltà nella fase di commercializzazione; normative; dimensione azienda; prezzi non remunerativi.

L’analisi delle risposte venerdì 25 novembre, al 2° Forum Montepaschi del Vino italiano

 

 

14/11/2011

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