Chi lo ha detto che lโaccordo di libero scambio con il Mercosur porterร solo degli svantaggi per lโagricoltura europea? Non ci sta a questa lettura Unione italiana vini che, dopo il no del ministro Francesco Lollobrigida, torna a difendere lโaccordo: ยซNon condividiamo questo pericoloso ritorno allโautarchia di un settore, quello dellโagricoltura, di cui il vino รจ parte rappresentando, tra lโaltro, la prima voce attiva nella bilancia commerciale con lโestero โ รจ il commento del segretario generale Paolo Castelletti - Il vino ha bisogno del Mercosur e in generale delle politiche pro-commercio e libero scambio.ย Si parla di agricoltori โpreoccupatiโ qualora il Mercosur andasse a buon fine, noi lo saremmo se lโaccordo saltasse dopo anni di trattative, per questo confidiamo in una mediazione in grado di risolvere i nodi che rischiano di far saltare la trattativa. Riteniamo perciรฒ che prima di rinunciare al patto, il Masaf debba ascoltare anche la voce dei produttori di vino, che sarebbero notevolmente avvantaggiati dallโaccordo sia in ottica commerciale che di difesa dei marchiยป.
I vantaggi per il vino italiano
Lโaccordo con il Sud America - i cui negoziati vanno avanti da ormai 25 anni e che sembra di nuovo bloccato dopo le prese di posizione di Francia e Italia โ prevede per il vino la cancellazione progressiva dei dazi con periodi differenti in base alle tipologie: azzeramento immediato per gli spumanti pari o superiori agli 8 dollari al litro; 8 anni di abbattimento progressivo delle tariffe per i vini fermi; 12 anni per lโazzeramento degli spumanti inferiori agli 8 dollari al litro. Al momento le tariffe allโentrata sono del 20%, a fronte del libero scambio con tutti i vini sudamericani.
Sarebbero, poi, abbattute altre barriere non tariffarie, come il riconoscimento di 335 indicazioni geografiche europee (tra cui anche il nome Prosecco, tra i piรน imitati) con il divieto di utilizzare espressioni come โtipoโ, โstileโ o simili. Infine, lโaccordo prevede la facilitazione delle esportazioni, grazie al riconoscimento delle pratiche enologiche e i metodi di analisi riconosciuti dallโOiv.
Il vino chiede piรน accordi di libero scambio
ยซDa tempo il settore sente lโesigenza di allargare il recinto del proprio export a mercati emergenti a forte crescita potenziale e sino a oggi limitati da importanti barriere tariffarie - ribadisce il segretario generale Uiv -ย Unโesigenza, questa, che si fa piรน pressante oggi data la fase di โstancaโ che riscontriamo in diverse piazze storiche per il nostro vinoยป. Fase di stanca a cui si aggiunge il momento di profonda incertezza, legato ai possibili dazi annunciati da Trump sui prodotti europei (vino compreso) in entrata negli States.
ยซOggi circa il 60% delle nostre esportazioni รจ ancora realizzato su 5 Paesi โ continua Castelletti - e serve un salto di qualitร per favorire la penetrazione del nostro risiko commerciale, in Sud America come in India, nel Sud Est Asiatico o in Australia. Per farlo diventano strategiche le partnership con aree del mondo su cui insistono ancora importanti dazi in entrata e, al contempo, una deregulation selvaggia in materia di tutela dei nostri marchi. Il Mercosur ne รจ lโesempio: stiamo parlando di un mercato a forte potenziale, da 270 milioni di abitanti e da sempre frustrato da barriere di accesso per i prodotti europeiยป.
La crescita del vino italiano in Brasile
Oggi il valore del vino italiano esportato nei Paesi del Mercosur ha raggiunto 30 milioni di euro in otto mesi (gennaio-agosto 2024) con una crescita del 22% sullo stesso periodo del 2023 (il Brasile รจ il principale cliente: 26,7 milioni di euro nei primi otto mesi). I volumi sono passati nei primi otto mesi da 5,2 a 7,7 milioni di litri (+48%). In tutto il 2023, i litri di vino che dallโItalia hanno preso la via sudamericana sono stati 10 milioni per un giro d'affari di 40 milioni di euro.