In attesa del nuovo ministro dell'Agricoltura
Stand by Mipaaf. Ecco in estrema sintesi, la descrizione della situazione attuale. Mentre procedono i lavori per la formazione della XVIII legislatura โ a breve saranno eletti i presidenti di Camera e Senato per, poi, procedere con le consultazioni al Quirinale - un'insolita fredda primavera ha appena fatto il suo ingresso, almeno sulla carta, nell'anno vitivinicolo italiano, ricordando alle cantine che รจ tempo di riprendere in mano il calendario e ripensare alle prossime scadenze: dal lavoro in vigna a quello di programmazione e promozione. Solo che quest'anno potrebbe essere un po' piรน complicato del solito, a causa di tutta una serie di temi rimasti in sospeso e che, a questo punto, c'รจ ragione di credere, non si sbloccheranno prima della nomina del prossimo Governo e, quindi, del nuovo ministro delle Politiche Agricole. ร vero che attualmente rimangono in piedi le nomine precedenti, ma รจ pur vero che giร dalla scorsa settimana il Mipaaf รจ rimasto senza il suo punto riferimento: Maurizio Martina ha lasciato la sua poltrona per dedicarsi al nuovo ruolo di โreggenteโ del Partito Democratico, mentre l'incarico รจ passato, ad interim, al premier uscente Paolo Gentiloni. Nessuno stop ai lavori, sia chiaro: โLa parte tecnica del Ministero continua a lavorare come primaโ precisa l'Unione Italiana Vini, che anche in queste settimane si รจ seduta ai tavoli di confronto al Ministero. โMa ovviamenteโ evidenzia l'associazioneโci sonomaggiori difficoltร lรฌ dove entra in ballo la parte politicaโ. Quindi, per le decisioni piรน importanti, non resta che guardare al prossimo Esecutivo, sebbene ci sia un'altissima probabilitร che si arrivi a Vinitaly (15-18 aprile) senza un nuovo Ministro.
Decreti attuativi
Ma vediamo quali sono le questioni rimaste in sospeso e quali quelle che avrebbero bisogno di interventi urgenti. Prima di tutti, i Decreti Attuativi che devono dare fattivitร al Testo Unico del Vino. Dei 24 inizialmente previsti, ne sono stati giร approvati e pubblicati 8. Mancano, tra gli altri, all'appello, il decreto sull'attivitร dei Consorzi (giร passato alla Conferenza Stato-Regioni, ma ancora lรฌ fermo); quello sul biologico; quello sull'etichettatura. Ma non solo. โSono ancora fuori tre dei decreti che stanno molto a cuore alla nostra categoriaโ รจ il commento del segretario generale Uiv Paolo Castelletti โovvero: analisi, controlli e contrassegni. Tre aspetti della stessa tematica che, perรฒ il Ministero ha deciso di affrontare separatamente. Cosรฌ, la parte relativa ai controlli รจ giร andata in conferenza Stato-Regioni, ma รจ lรฌ bloccata, a causa delle reticenze delle Regioni a prendere decisioni politiche in questo momento. Mentre il decreto sui contrassegni deve ancora essere firmato, ma ci auguriamo che lo sia al piรน presto perchรฉ, come Unione Italiana Vini, lo riteniamo il piรน urgente di tuttiโ. Questa triade di decreti, di fatto, aprirebbe a nuovi attori (le tipografie specializzate) e farebbe cessare il monopolio di Stato sulla titolaritร delle fascette Docg, introducendo anche la possibilitร per i Consorzi di avvalersi di controlli alternativi su Doc e Igt.
Comitato Vini
Attualmente, poi, non รจ attivo neppure un altro ente fondamentale per il mondo vitivinicolo. Parliamo del Comitato Vino, il cui mandato รจ scaduto a fine febbraio (viene rinnovato ogni tre anni) e che, quindi, deve essere ricostituito tramite un altro decreto di nomina. Cosa significa? Che, se in questo frangente, una denominazione dovesse fare delle modifiche al disciplinare o, addirittura, richiedere lo stesso disciplinare, non si potrebbe procedere fino alla ricostituzione di questo ente. ร il caso, ad esempio, di Bardolino e Pitigliano, i cui tempi di modifica rischiano di slittare a dopo la vendemmia 2018. La situazione preoccupa talmente il settore che le associazioni (Confagricoltura, Cia, Alleanza delle Cooperative, Federvini, Federdoc e Assoenologi) hanno congiuntamente scritto una lettera al premier Gentiloni. โGentilissimo presidente del Consiglio, abbiamo appreso che il decreto di nomina del Comitato Nazionale Vini Dop e Igp non รจ stato firmato dall'ex ministro Martina, prima delle dimissioni rassegnate 13 marzo. Il Comitato รจ un organo indispensabile per l'approvazione delle modifiche dei disciplinari delle denominazioni ed in sua assenza oltre 50 denominazioni si trovano in una situazione di stallo, che conseguentemente ostacola la competitivitร del settore [โฆ] Ritardare ancora, anche solo di poche settimane, potrebbe mettere in discussione le modifiche che i produttori attendono per la prossima vendemmiaโ. Insomma, per dirla con Ettore Nicoletto (vicepresidente Federvini) : โNo Comitato, no partyโ!
Enoturismo
Rimane, momentaneamente in sospeso, anche la regolamentazione del turismo in cantina. Nello specifico, come raccontato da Tre Bicchieri lo scorso dicembre, il testo รจ passato all'interno della Legge di Bilancio, ma per entrare realmente in vigore, รจ necessario che sia approvato il decreto attuativo, a cui fa capo.
โIn queste settimaneโ spiega il presidente del Movimento Turismo del Vino Carlo Pietrasanta โabbiamo lavorato incessantemente per arrivare al testo del decreto che รจ, adesso, passato alla Conferenza Stato-Regioni. Non appena sarร liberato, entrerร in vigore a tutti gli effetti e, da allora, le cantine potranno recarsi al Comune di appartenenza per richiedere la Scia e iniziare l'attivitร enoturistica in conformitร alla leggeโ. Anche in questo caso, quindi, il nodo delle Regioni diventa imprescindibile - come per gli altri decreti al momento fermi - per andare avanti.
Solo successivamente, si potrร pensare di ritentare la via della proposta di legge Stefร no (il proponente Dario Stefร no รจ stato rieletto al Senato della Repubblica), che al testo passato in Bilancio, aggiunge elementi importanti, quali la cartellonistica stradale e l'osservatorio dell'enoturismo.
โVogliamo che sia ben chiara una cosaโ chiosa Pietrasanta โla legge sull'enoturismo non รจ stata calata dall'alto, ma รจ nata da un'esigenza delle stesse cantine. Per cui, non ci sono colori politici dietro al sua approvazione: qualunque Governo verrร fuori dalle consultazioni, si dovrร andare avanti, senza usare la politica per bloccare un passo importante come questo: l'Italia รจ il primo Paese ad aver legiferato su questa materia. E da qui, con la nuova classe dirigente, bisogna ripartireโ.
Bando Ocm
Altra forte preoccupazione desta il decreto promozione per i fondi Ocm del 2019, anche perchรฉ, i ritardi accumulati con il bando dello scorso anno non lasciano presagire nulla di buono: da ultimo la firma dei contratti tra Agea e i beneficiari รจ slittata al 31 marzo, mettendo a rischio molti progetti che sarebbe dovuti partire giร da settimane, se non addirittura mesi. Se lo scorso anno รจ andata cosรฌ, cosa succederร quest'anno, addirittura in mancanza di un nuovo Governo?
โPer quanto riguarda il bandoโ dice Ettore Nicoletto โstiamo ancora finendo di digerire male i ritardi del vecchio bando. Diciamo che il decreto potrebbe uscire a maggio, ma se la nomina del nuovo Ministro dovesse interferire, rischiamo che i tempi slittino ulteriormente. Il vero problema รจ che i colleghi di Francia e Spagna stanno giร lavorando ai progetti di promozione 2019. Che dire? L'Italia partirร un po' svantaggiata, ma per fortuna gli italiani sono abituati alle complicazioni. Certo, poi, non aspettiamoci risultati eclatanti per il futuroโ. Tuttavia, Nicoletto cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno, guardando con fiducia al settore: โMi sentirei di fare un plauso alle imprese che sono state brave, in tutti questi anni ad investire anche in mancanza di risorse Ocm. Siamo un'industria che sa rimboccarsi le maniche ed andare avanti, mettendo le proprie risorse a sostegno della bilancia commerciale del Paese. Per questo sono fiducioso e ottimistaโ.
โSperiamo di vedere il decreto del bando da qui ad un meseโ dice Ruenza Santandrea, coordinatrice vino di Alleanza delle cooperative โnon credo ci siano particolari difficoltร ad andare avanti su questo tema. Anche perchรฉ rappresenta una prioritร per il settoreโ.
โSiamo fiduciosiโ le fa eco dell'Uiv โil bando lo dovranno fare. Per quanto riguarda le tempistiche, di solito รจ in questo periodo che si scrive il testo del decreto, ma รจ chiaro che siamo con l'acqua alla gola. Anche in questa situazione, vale il discorso di cui sopra: gli uffici tecnici del Mipaaf sono operativi e continuano a lavorare, quindi non dovrebbero esserci problemi. L'intoppo, semmai, sarร al termine della parte tecnica, quando subentrerร la parte politica.โ
Ci sono, quindi, buoni motivi per ipotizzare che si preferirร rimanere con un decreto-fotocopia a quello dello scorso anno, che aveva destato qualche piccolo scontento, soprattutto per tra i destinatari, in virtรน della prioritร accordata ai nuovi richiedenti e ai progetti nei mercati non tradizionali. L'auspicio รจ, comunque, che al di lร del testo specifico, le risorse Ocm siano messe a disposizione delle aziende nel piรน breve tempo possibile.
Accordi di libero scambio
Sul fronte, commercio estero, i primi blocchi potrebbero manifestarsi nella ratifica degli accordi internazionali. In realtร , i Trattati con Giappone e Mercosur devono ancora essere approvati dall'Ue, quindi in questo momento il Governo italiano non entrerebbe comunque in ballo. Discorso diverso per il Canada e l'accordo Ceta. โTuttaviaโ spiega l'Unione Italiana Vini โnon temiamo un rallentamento, anche perchรฉ le parti importanti dell'accordo sono giร state decise in sede europea. Semmai, auspichiamo che il prossimo Governo non metta in discussione l'importanza dei mercati aperti, che per il settore vino rimane una prerogativaโ.
โDegli accordi commerciali abbiamo bisogno come dell'aria che respiriamoโ รจ, invece, la posizione Federvini โe ci auguriamo che il nuovo Governo ne sappia cogliere le potenzialitร , trovando un giusto equilibrio con la delicata questione del riconoscimento delle denominazioni. Ci serve un Ministro autorevole che, perรฒ, non batta i pugni sul tavolo di Bruxelles. Piuttosto deve avere grande abilitร nel portare avanti le strategie italiane, all'interno di un'agenda europea che non sempre corrisponde con le esigenze del nostro Paeseโ.
Si ricollega a questa tematica, la questione di cui tanto si sta parlando in queste ultime settimane: i dazi Usa che il presidente Donald Trump minaccia di estendere anche al settore agroalimentare. Tuttavia รจ delle ultime ore la notizia che lo stesso Trump avrebbe deciso di indirizzarli solo alla Cina, lasciando fuori l'Europa. โSu questa vicenda, l'amministrazione Trump si sta muovendo di pancia e spero che Bruxelles sappia tenere i nervi saldiโ รจ la visione di Nicoletto โla storia insegna che i dazi sono deleteri, quindi bisogna fare di tutto per impedire che si arrivi a questo tipo di politicaโ.
Riforma Pac
Serve un apporto governativo forte anche per un'altra vicenda europea. Ovvero la discussione sulla Pac post 2020, di cui si sta parlando proprio in queste settimane a Bruxelles. A destare maggiori preoccupazioni, c'รจ la possibilitร di ridurre i fondi Ocm, a seguito di cambiamenti importanti avvenuti in Europa, come la Brexit. In prima linea, su questo fronte c'รจ ilvicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro che, proprio in queste settimane, ha lanciato il suo allarme: โSono molto preoccupatoโ ha detto โin quanto Bruxelles chiede di decidere in nove mesi una nuova riforma della Pac, ad appena tre anni dall'applicazione di quella del 2013 e mentre stanno entrando in vigore i forti miglioramenti apportati dal Parlamento Ue con il regolamento Omnibus, per cui sono stati necessari 15 mesi di intense discussioni. Senza contare che l'Esecutivo Ue propone un cambiamento totale nella gestione della politica agricola, che passerebbe da una regia europea ad una regia nazionale, via una maggiore flessibilitร e sussidiarietร , con la conseguenza che gli agricoltori europei non sarebbero piรน sullo stesso piano, con rischi reali di distorsioni di concorrenza e rinazionalizzazione". L'auspicio di De Castro รจ, quindi, che โqualunque sia la soluzione sul Governo italiano, si mantenga la linea favorevole all'aumento del bilancio dell'Unione, proposto dal Presidente Gentiloni".
L'apporto di un Governo italiano nelle trattative รจ decisivo anche secondo Uiv: โCi serve urgentemente un Governo per appoggiare le istanze del settore vitivinicolo in Europaโ. โNon serve arrivare quando ormai รจ tutto definitivoโ aggiungeAlleanza delle Cooperative โร una fase delicata, in cui l'Italia deve esserci a dire la sua. Non possiamo sperare che le trattative le faccia l'Europa, perchรฉ l'Europa siamo noi, e ogni Governo deve far sentire il proprio peso per non subire le decisioni degli altri. Per questo, ci auguriamo che il Governo italiano ci sia e sia forteโ.
Per Federvini: โBisogna andare a Bruxelles con argomenti di sostanza. Nรฉ slogan, nรฉ populismi, solo grande autorevolezza e conoscenza del settore. Conoscenza che ha contraddistinto negli anni passati sia il ministro Martina, sia un suo predecessore come Zaia, sebbene appartenenti a due schieramenti opposti. Ciรฒ significa che, al di lร del colore politico, sono le competenze che contano. Ci aspettiamo, quindi, un futuro Ministro preparato che continui sulla strada tracciata fino ad oraโ.
a cura di Loredana Sottile
Questo articolo รจ uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 22 marzo
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